Il caso del medico no vax di Viterbo: “Il vaccino modifica i codici genetici, aspetto altri sieri”

Luca Torquati è uno dei medici del Lazio sospeso dalla Asl perché si è rifiutato di iniettarsi il vaccino contro il coronavirus. Aveva ribadito la sua scelta già qualche settimana fa con una lettera inviata a TusciaWeb e adesso, nonostante la sospensione e il rischio di licenziamento, ha ribadito la sua posizione con un'intervista a Il Corriere della Sera. "La mia scelta era temporeggiare e attendere altri sieri, perché i prodotti attuali mi lasciano perplesso. Non li chiamerei vaccini, ma complessi di biologia molecolare. Pfizer e Moderna rischiano di modificare i codici genetici, gli altri due usano prodotti che eticamente ti toccano la coscienza, ovvero linee cellulari di feti abortiti", ha dichiarato. È bene specificare che la modifica dei codici genetici è stata smentita a più riprese da numerosi enti scientifici. In sostanza, si tratta di una bufala. Mentre per quanto riguarda le famose linee cellulari di feti abortiti, si tratta di linee prese da due embrioni donati alla ricerca, ma negli anni '60. Una discendenza talmente lontana che persino il Vaticano ha definito questi vaccini ‘moralmente accettabili'.
Sono 2300 i medici nel Lazio non vaccinati
Luca Torquati non è il solo medico nel Lazio a non aver ricevuto il vaccino contro il coronavirus. Sono circa 2300 i professionisti che non si sono ancora vaccinati, anche se la maggior parte lo ha posticipato o ha rinunciato per motivi di salute. Ammonterebbero circa a 300, invece, i medici no vax. A fronte di questi numeri però, le sospensioni non arriverebbero nemmeno a trenta. Questo perché, ha dichiarato il presidente dell'Ordine dei Medici Antonio Magi a Il Messaggero, le Asl non hanno ancora trasmesso i nominativi di chi non ha ricevuto il vaccino. "Le Asl non ci comunicano i nomi dei medici che non si sono vaccinati – ha spiegato – L'hanno fatto e soltanto in parte le aziende sanitarie di Frosinone e Viterbo". Senza questo passaggio i diretti interessati possono fare più facilmente ricorso al Tar contro la misura di sospensione.