Funerali di Emanuela Ruggeri, l’appello dei genitori: “Chi sa qualcosa sulla sua morte parli”

"Chi sa qualcosa sulla morte di Emanuela o ha visto qualcosa lo dica". A parlare è Franco Ruggeri, il papà della trentaduenne scomparsa il 14 luglio da Colli Albani e trovata morta domenica scorsa sotto a un materasso in va del Mandrione nel quartiere Tuscolano a Roma. I genitori di Emanuela Ruggeri hanno rivolto un appello, chi sappia o abbia visto qualcosa in merito alla morte di loro figlia si rivolga alle forze dell'ordine. "Emanuela non ci è arrivata da sola lì, qualcuno ce l'ha portata. L'hanno butatta lì coprendola con un materasso, vogliamo sapere se fosse agonizzante, se qualora fossero stati chiamati i soccorsi in tempo si sarebbe potuta salvare".
Oggi c'è stato l'ultimo saluto ad Emanuela, i funerali sono stati celebrati nella chiesa di Santa Maria del Soccorso in via del Badile al Collatino. Amici, parenti e conoscenti si sono stretti con cordoglio alla famiglia. Alle esequie hanno partecipato circa cento persone, tanti i residenti del quartiere, che hanno mostrato vicinanza ai genitori. Presenti il presidente del IV Municipio Massimiliano Umberti, che ha messo a disposizione della famiglia Ruggeri uno psicologo, la polizia locale di Roma Capitale e il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi Odv, che fornisce assistenza legale ai genitori. All'ingresso della chiesa c'era la foto di Emanuela sorridente, il feretro è stato salutato prima con un forte applauso e poi con un momento di silenzio. Terminati i funerali la bara di Emanuela è stata portata al cimitero Flaminio.
Sulla morte di Emanuela indagano gli agenti della Polizia di Stato coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, che ha aperto un fascicolo per morte come conseguenza di altro reato. Si attendono i risultati completi dell'autopsia, che arriveranno si stima non prima di settembre. Nel frattempo l'avvocata della famiglia Ruggeri Federica Federici messa a disposizione della famiglia dal Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi Odv ha despositato l'incarico in Procura. Dai primi esami fatti sul corpo non sono stati trovati segni di violenza che possano far pensare a una morte violenta.