Franco Lollobrigida ucciso dal padre di Giuliano Palozzi: convalidato l’arresto, non c’è premeditazione

Guglielmo Palozzi non avrebbe agito con premeditazione quando ha ucciso Franco Lollobrigida, presunto assassino di suo figlio Giuliano. Ad esserne convinto il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Velletri, che ha convalidato l'arresto con la misura cautelare del carcere nei confronti del sessantaduenne per omicidio volontario. Seconque quanto emerge dunque l'indagato come riporta Il Corriere della Sera non si sarebbe portato con sé la pistola nell'incontro con Lollobrigida e non avrebbe programmato di sparargli per ucciderlo.
Interrogato durante d'udienza di convalida, Palozzi assistito dall'avvocato Fabrizio Federici, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nel caso Palozzi venga rinviato a giudizio potrebbe non rischiare la pena dell'ergastolo. Non è ancora chiaro il movente dell'omicidio, l'ipotesi avanzata finora è che Palozzi abbia agito per vendicarsi del killer del figlio, ucciso a maggior del 2020 per un debito di droga di 25 euro. Sul caso indagano i carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica di Velletri.
Omicidio di Franco Lollobrigida: ancora da chiarire il movente
I fatti risalgono allo scorso 8 luglio e sono avvenuti a Rocca di Papa in provincia di Roma nei pressi dei giardini di Piazza della Repubblica, in via Roma. È lì che si sono incontrati Lollobrigida, trentacinque anni, e Palozzi, quest'ultimo era in giro con il carretto degli attrezzi della nettezza urbana. Gli inquirenti nella vicenda dovranno capire se si sia trattato di un incontro casuale o programmato, cosa ha spinto Palozzi a sparare alle spalle a Lollobrigida un martedì mattina come gli altri, non era infatti la prima volta che si vedevano in giro per la città. Lollobrigida stava affrontando il processo per omicidio preterintenzinale a piede libero. Ancora da chiarire il movente.
Franco Lollobrigida prima assolto e poi condannato per l'omicidio di Giuliano Palozzi
Franco Lollobrigida prima di essere ucciso era in attesa delle motivazioni della sentenza di secondo grado, a seguito delle quali attraverso i suoi avvocati avrebbe fatto ricorso in Cassazione. Finito a processo per omicidio preterintenzionale per la morte di Giuliano Palozzi, massacrato di botte e deceduto dopo mesi di coma, in primo grado è stato assolto "per non aver commesso il fatto". I giudici della Corte d'Assise d'Appello di Roma lo hanno invece condannato ad una pena di dieci anni.