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Covid 19

Folla ai Musei Vaticani e la guida denuncia: “Carnaio umano senza regole Covid, mi sono vergognato”

Ha denunciato, con una lunga lettera inviata alla direzione dei Musei Vaticani, la guida Vincenzo Spina: “Ho guidato un piccolo gruppo all’interno dei Musei Vaticani. Quello che ho visto mi ha fatto profondamente vergognare. Un carnaio umano, in totale contrapposizione con le più basilari normative mondiali in materia di contrapposizione al Covid-19. Nessun distanziamento, nessuna organizzazione, follia allo stato puro”.
A cura di Enrico Tata
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Dal primo febbraio i Musei Vaticani hanno riaperto le porte ai visitatori. A causa dell'emergenza coronavirus sono stati chiusi per quasi tre mesi, il periodo più lungo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Sebbene le norme italiane prevedano che in zona gialla i luoghi della cultura possano restare aperti soltanto nei giorni feriali, il museo, che si trova all'interno dello Stato del Vaticano, è aperto dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 18,30. Complice la circostanza che, di fatto, si tratta dell'unica attrazione culturale aperta di sabato a Roma e che il 13 febbraio era la vigilia della domenica di San Valentino, quel giorno centinaia di romani e cittadini del Lazio hanno scelto di ammirare le meravigliose opere custodite nei Musei. Se nel corso della settimana le sale sono rimaste praticamente vuote, il 13 febbraio erano invece piene in ogni ordine di posto, nonostante il biglietto debba essere prenotato con anticipo sul sito.

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La denuncia: "Era un carnaio umano, mi vergogno"

Ha denunciato, con una lunga lettera inviata alla direzione dei Musei Vaticani, la guida Vincenzo Spina: "Ho guidato un piccolo gruppo all’interno dei Musei Vaticani. Quello che ho visto mi ha fatto profondamente vergognare. Un carnaio umano, in totale contrapposizione con le più basilari normative mondiali (non italiane o europee, ma universali) in materia di contrapposizione al Covid-19. Nessun distanziamento, nessuna organizzazione, follia allo stato puro: scene di isterismo individuale e collettivo, caos primordiale, shock e paura nei partecipanti. Sembrava di sentir parlare Bill Murray in Ghostbusters quando elencava, uno dopo l’altro, gli elementi premonitori della fine del mondo. Mi sono vergognato. Profondamente vergognato. Vergognato di aver evidenziato il certo contingentamento nella vendita dei biglietti organizzato dai Musei Vaticani, venendo inesorabilmente smentito. Vergognato di averne esaltato la buona organizzazione, prima di venire nuovamente ed inequivocabilmente smentito dai fatti. Vergognato di aver fatto da Responsabile, da Caposquadra, da Guida (nel senso più etimologico del termine) per un gruppo che si è trovato immerso in un girone dantesco. Quello a cui ho assistito nel pomeriggio di oggi è un suk inaccettabile durante una pandemia globale. Un suk dettato dal desiderio di vendere ogni biglietto disponibile, fino all’ultimo codice a barre, senza un contingentamento adeguato, senza un “piano di battaglia” razionale, senza alcun altro principio che non fosse quello della raccolta del vile profitto. Alle spalle e alle spese di chi gridava, di chi piangeva, di chi sbraitava, di chi tremava impaurito, di chi sgranava gli occhi incredulo, di chi minacciava di chiamare la polizia, e di chi pregava in silenzio di uscirne vivo".

Su Tripadvisor una recensione dello stesso tenore: "Sono stata ieri a fare una visita guidata ai musei Vaticani, purtroppo con molto rammarico devo sottolineare l'assoluta mancanza di rispetto delle norme di sicurezza relative al covid. Le persone si sono ritrovate in diversi momenti in una specie di girone infernale, senza la minima distanza prevista dalle normative in vigore". E ancora: "Tantissimi gruppi con le guide che si bloccavano nelle sale (decine di persone senza distanziamento in periodo di pandemia). I musei sono ovviamente bellissimi ma c'era troppa gente accalcata e in questo periodo è un errore organizzativo inaccettabile".

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