Finto agente segreto perseguita l’ex: “Mi diceva che ero un aborto di donna e che mi avrebbe uccisa”
Si era presentato fingendosi un agente segreto: "Sono un maresciallo dei carabinieri e lavoro per il ministero della Difesa", le avrebbe detto quando si sono incontrati la prima volta. Ma dopo una relazione e un periodo di convivenza a casa di lei, la donna ha deciso di lasciarlo.
Da quel momento in poi l'uomo, Salvatore C., un uomo di 51 anni, ha mostrato un nuovo volto: minacce di morte, appostamenti e chiamate. La persecuzione, inoltre, continuava anche online poiché l'uomo aveva aperto alcuni profili falsi a suo nome. Nel luglio 2021, infine, il 51enne è stato condannato a due anni per stalking, minacce e accesso abusivo ai sistemi informatici, rimanendo, però, in libertà. Adesso, però, il legale ha presentato ricorso contro la sentenza alla Corte d’appello di Roma.
L'inizio della relazione
I due si sono conosciuti nel giugno del 2014 in un bar: il 51enne, come anticipato, si è presentato come maresciallo dei carabinieri e funzionario presso il dicastero della Difesa e le ha mostrato, come riporta in un articolo di oggi il Messaggero, anche il tesserino di riconoscimento ministeriale. Da quel primo incontro, i due hanno iniziato una relazione: lui viveva a Lecce, ma per lavoro tornava spesso nella capitale. Ogni volta che rientrava a Roma, le faceva regali costosi e andavano a cena fuori in locali di lusso. Una sera, però, le ha chiesto di poter essere ospitato in casa della donna, a causa di alcuni problemi con la prenotazione nell'hotel in cui era solito soggiornare.
La convivenza
Poco tempo dopo quella prima notte, i due decidono di intraprendere una convivenza: fin da subito si dimostra essere una persona aggressiva. "Ha iniziato ad essere violento quando tornavo a casa tardi la sera e inveiva contro di me – ha rivelato la vittima in aula – Aveva sbalzi d’umore: dalle carinerie, alla violenza".
Fino a quando, nel mese di settembre 2014, dopo aver litigato tutta la notte fino alle 4 del mattino, Salvatore ha minacciato la sua compagna con un coltello: dopo questo episodio la donna ha deciso di chiudere la relazione e ha sporto denuncia, affidandosi ai legali Alessio Gala e Chiara Confortini.
Lo stalking
Dopo qualche giorno dalla chiusura della relazione, il 51enne si è presentato sotto casa della donna e si è introdotto nello stabile dopo aver scavalcato la recinzione del condominio privato. Si appostava sulle scale e si nascondeva fra le siepi per spiarla.
Quando la donna si è trasferita altrove, lo stalker ha continuato a seguirla, rintracciandola anche nella nuova abitazione e continuando a seguirla ovunque: "Mi scriveva che ero un aborto di donna e che dovevo fare la brava altrimenti mi sarebbe successo qualcosa e avrebbe ammazzato me e la mia famiglia".
La truffa informatica
Lo stalking, però, è continuato anche in rete: l'uomo ha aperto anche profili falsi, si è iscritto ai gruppi di cui faceva parte anche la donna soltanto per insultarla. Il 51enne si è introdotto nei sistemi informatici delle sue carte di credito e nel 2016 alla vittima è arrivata una diffida per il pagamento di 7mila che l'uomo ha affermato di averle prestato: introdotto nell'account LinkedIn della donna, ha infine scritto un post in cui ammetteva il debito.