Fingevano di assistere parenti disabili, denunciati due dirigenti Asl: hanno preso più di un anno di permessi pagati

Si sono assentati per più di un anno dal lavoro utilizzando permessi e congedi pagati, con la scusa di dover assistere parenti invalidi. In realtà, secondo le indagini degli agenti della Guardia di Finanza, quella di dover prestare assistenza sarebbe stata soltanto una scusa. In quei giorni di permesso e congedo, più di 370, oltre un anno, avrebbero svolto altre attività, compresi viaggia e vacanze fra la Costiera Amalfitana e la penisola Sorrentina.
È così che due noti dirigenti dell'Asl di Rieti sono finiti nel mirino delle indagini del militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria che li hanno denunciati per i reati di truffa aggravata ai danni di ente pubblico e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
Secondo quanto emerso dalle ricostruzioni, i due dirigenti hanno indebitamente usufruito di permessi e congedi retribuiti per un totale di 100mila euro, procurando, oltre ai disagi per i colleghi, anche un danno patrimoniale sull'Azienda sanitaria locale di RIETI.
La truffa dei due dirigenti della Asl di Rieti
L'indagine riguardava la fruizione dei permessi e dei congedi retribuiti previsti dalle norme vigenti per l'assistenza a familiari con disabilità grave. Durante queste ore, in cui i due lavoratori venivano retribuiti senza alcuna riduzione sullo stipendio, però, in realtà andavano a fare shopping o viaggi.
"Attestavano falsamente alla Asl reatina la necessità di assistere familiari disabili, al solo fine di ottenere indebitamente giorni di assenza dal servizio con piena retribuzione", hanno spiegato in una nota dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale. I giorni scelti per chiedere questi permessi, come hanno sottolineato i finanzieri, erano quasi sempre in prossimità dei fine settimana, dei giorni festivi, dei cosiddetti ponti e dei festivi, per prolungare i propri periodi di riposo. Ma quella di prestare assistenza ai familiari invalidi era solo una scusa.
Le indagini della Guardia di Finanza
Secondo quanto spiegato dagli inquirenti, il comportamento dei due dirigenti avrebbe creato una situazione complicata all'interno del posto di lavoro. "Gli altri dirigenti medici erano costretti a sopperire alle loro assenze, spesso rinunciando al tempo da dedicare alle proprie famiglie o pregiudicando la giusta rotazione del personale nei turni di servizio, con ripercussioni sull'efficienza complessiva dei reparti e sul regolare andamento delle attività assistenziali", hanno precisato ancora.
Le indagini sono scattate a seguito di una segnalazione: da quel momento sono stati svolti pedinamenti e accertamenti documentali attraverso i quali sono state trovate conferme sulle "condotte fraudolente e sistematiche".