Femminicidio di Manuela Petrangeli, il pm chiede l’ergastolo per l’ex che la uccise a fucilate

Il pubblico ministero ha chiesto la condanna all'ergastolo per Gianluca Molinaro, che ha ucciso a fucilate l'ex compagna Manuela Petrangeli in via degli Orseolo il 4 luglio del 2024. Questa la requisitoria di oggi, martedì 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, davanti al giudice nel tribunale di Roma. Oltre al massimo della pena la richiesta avanzata dall'accusa è dell'isolamento diurno per diciotto mesi. Il capo d'imputazione con il quale è finito a processo è omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, stalking e detenzione abusiva di arma.
Secondo la Procura nei confronti di Molinaro non deve essere riconosciuta alcuna attenuante, aggiungendo che si sarebbe potuta accogliere anche l'aggaravante dei futili motivi. Il pm ha sottolineato come "Petrangeli è vittima di una cultura patriarcale che normalizza il controllo e il dominio sulle donne". La sentenza è in programma per il 26 gennaio 2026. Manuela Petrangelli aveva cinquant'anni e faceva la fisioterapista nella casa di cura Villa Sandra in zona Portuense.
Nell'ambito del processo per omicidio volontario nel quale è imputato Gianluca Molinaro l'avvocato della famiglia Petrangeli Carlo Testa Piccolomini, ha chiesto che venissero ascoltati in aula alcuni dei 600 messaggi scambiati tra la vittima e il suo assassino e che fanno parte del fascicolo d'indagine. Lei gli scriveva: "Ti supplico non mandarmi più questi messaggi, mi stai stalkerizzando. Io non ho nessuno".
Dopo la separazione Molinaro avrebbe posizionato delle cimici a casa della ex e ascoltando alcune sue telefonate si era convinto che lei frequentasse un suo paziente. "Vai a denunciarmi, non ho paura io né di te, né degli avvocati e né delle guardie. Mi faccio tre o quattro anni e poi esco, poi è peggio" le ripeteva in maniera ossessiva. Voleva conoscere il nome del paziente che era convinto fosse la persona con cui Petrangeli aveva una relazione. "Devi dirmi chi è Manuè dammi retta, vengo a lavoro tuo e faccio un macello". Questi solo alcuni dei messaggi violenti e volgari che Molinaro inviava alla ex.
Quel giorno d'estate di un anno fa Manuela Petrangeli è uscita da lavoro nel primo pomeriggio e stava tornando a casa, quando l'ex Gianluca Molinaro le si è avvicinato a bordo di una Smart, dalla quale le ha sparato vari colpi con un fucile a canne mozze, uccidendola. Presenti sul luogo del delitto i carabinieri della Compagnia Trastevere e del Nucleo investigativo di via In Selci, che hanno svolto i rilievi scientifici. Ascoltato nella caserma di Casalotti, Molinaro ha confessato di essere lui l'autore del femminicidio.