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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi, il fratello: “Perché vedere pm? La commissione d’inchiesta deve essere indipendente”

“Alcuni senatori hanno chiesto di convocare i pm – ha detto Pietro, il fratello di Emanuela Orlandi – La commissione di inchiesta deve essere indipendente da Procura e Vaticano”.
A cura di Beatrice Tominic
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Emanuela Orlandi all'epoca della scomparsa e il fratello Pietro oggi
Emanuela Orlandi all'epoca della scomparsa e il fratello Pietro oggi
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Non si è ancora chiusa la discussione in Senato sull'istituzione della commissione Bicamerale d'inchiesta per i casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, avvenute a circa un mese di distanza l'una dall'altra. Lo scorso 23 marzo è arrivata l'approvazione, dopo un voto unanime, della Camera dei deputati: nessuna novità da parte del Senato. Sembra, invece, che dopo la diatriba a seguito delle dichiarazioni su papa Wojtyla riportate da Pietro Orlandi a cui aveva risposto persino papa Francesco, parte dei senatori e delle senatrici abbia maturato perplessità sulla possibilità di riaprire il caso.

"Non si può non tener conto delle novità di cui si è avuta notizia nelle ultime ore, in particolare sulla riapertura del fascicolo da parte della procura di Roma e sulla decisione della Santa Sede di collaborare inviando gli atti richiesti", ha dichiarato Marco Lisei nella seduta del 16 maggio scorso chiedendo quella che lui stesso ha definito una "pausa per riflettere". E il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, sui social si chiede quali siano le ragioni di questa scelta.

Le indecisioni in Senato

Anziché discutere e votare il testo base prima di inoltrarlo a Palazzo Madama per l'approvazione definitiva, Lisei ha chiesto siano invece svolte audizioni per "ulteriori chiarimenti" nei confronti dei magistrati che seguono l'indagine.

Già due settimane fa era arrivata una prima frenata da parte del centrodestra sulla commissione bicamerale, quando il senatore Costanzo Della Porta di Fratelli d'Italia ha chiesto di modificare la durata della commissione con un apposito emendamento: "Al comma 1, sostituire le parole: ‘per la durata della XIX legislatura con le seguenti: ‘per la durata di due anni'. In caso di rifiuto, ne sarebbe già pronto un altro per limitare la durata a tre anni.

Il commento del fratello di Emanuela, Pietro Orlandi

Non appena appreso quanto accaduto in aula, condividendo alcuni stralci del verbale della commissione, Pietro Orlandi, fratello di Emanuela e personaggio chiave nella ricerca della verità, memoria storica di quaranta anni di ricerche, ha commentato la notizia con qualche riga sui social network: "Richiesta di audizioni per capire cosa stia accadendo tra Vaticano e Procura …ma perché? Una commissione parlamentare è, dovrebbe essere, totalmente indipendente da Procura e Vaticano – ha ricordato – Un plauso ai deputati e presidente della Camera per la volontà nel pretendere all’unanimità, in tempi brevissimi, l'approvazione per la Commissione d’inchiesta. La Giustizia merita rispetto".

La reazione dell'opposizione

"Sconcerto per l'irrituale richiesta del senatore Lisei – questo è quanto ha dichiarato immediatamente Dario Parrini del Partito Democratico – Sarebbe preferibile un confronto franco e trasparente sulle reali motivazioni per cui FdI abbia eventualmente cambiato opinione, piuttosto che ricorrere strumentalmente ad audizioni che dovrebbero essere svolte proprio dalla nuova Commissione di inchiesta".

Simile la reazione di Alessandra Maiorino del Movimento Cinque Stelle: "Sono esterrefatta: la proposta è talmente in contrasto con i principi giuridici e di diritto parlamentare che non sembra sia stata avanzata dal senatore", ha dichiarato, manifestando la contrarietà del partito di cui fa parte.

Da Fratelli d'Italia, in risposta, altri senatori hanno cercato di alleggerire la tensione e trovare un punto di incontro, come Alberto Balboni (FdI) che ha suggerito un "numero limitato di audizioni nella sede informale dell'Ufficio di presidenza". Quella che sembrava una formalità, sta incontrando pareri discordanti che verranno nuovamente discussi la prossima settimana, sempre in I commissione, per "una valutazione definitiva sulle audizioni".

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