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Elezioni politiche 2022

Elezioni, D’Elia (PD): “Nel nostro programma il congedo di paternità egualitario come in Finlandia”

Deputata uscente, portavoce dell’assemblea delle donne democratiche, Cecilia D’Elia è una voce storica del femminismo. Oggi corre capolista per il Senato a Roma della lista del PD. “Il nostro un programma femminista: vogliamo congedo di paternità egualitario. Cinque mesi per i papà e per le mamme. Come affrontiamo altrimenti davvero tema dell’uguaglianza e dell’occupazione femminile, senza la condivisione del lavoro di cura?”.
A cura di Valerio Renzi
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"Una femminista in parlamento", così avevamo presentato Cecilia D'Elia solo lo scorso gennaio, quando era sbarcata a Montecitorio a seguito delle elezioni suppletive. Oggi la portavoce dell'assemblea delle donne democratiche è alla sua seconda campagna elettorale in un anno, questa volta come capolista al Senato del Partito Democratico per il collegio Lazio 1.1 (che corrisponde alla città di Roma e parte della provincia). Con lei abbiamo parlato di questo ultimo scorcio di campagna elettorale e della posta in palio alle prossime elezioni politiche del 25 settembre.

Incontri, cene, assemblee. Come procede la campagna elettorale? Ci dà il polso della situazione?

Stiamo combattendo, su questo non ci piove. È una campagna elettorale entrata nel vivo in questi giorni, perché è proprio in questi ultimi giorni che una grande fetta dei cittadini e delle cittadine deciderà se andrà a votare e per chi votare. E lo farà sulla base delle proposte concrete, per questo è oggi il momento di lasciar perdere il rumore di fondo delle polemiche e confrontarsi sui temi con le elettrici e gli elettori: il paese aspetta risposte concrete, a partire da chi non sa come pagare le bollette.

Quali sono i terreni su cui battere le destre?

Prima di tutto i cambiamenti climatici. Ce lo impone l’alluvione e le vittime delle Marche, ma non scordiamoci che questa campagna elettorale nel bel mezzo di una terribile siccità. Non siamo di fronte a un’emergenza o a un evento singolo, ma ha una situazione strutturale. C’è poi la grande questione sociale: il carovita e il lavoro, che vuol dire contrastare il lavoro povero e approvare una legge sul salario minimo. C’è poi l’occupazione femminile e giovanile, a cui si sta dando credo troppa poca attenzione nel dibattito. Il programma del PD è molto chiaro: lavoro, ambiente e diritti. Io da femminista poi diritti civili e diritti sociali proprio non li riesco a slegare, sono intimamente connessi.

Per quanto la riguarda qual'è il punto di programma a cui tiene di più?

È il congedo di paternità egualitario come in Finlandia. Cinque mesi per neo papà e neo mamme, è nel programma. Come affrontiamo altrimenti davvero, e non con gli slogan, il tema dell’uguaglianza e dell’occupazione femminile, senza la condivisione del lavoro di cura?

La destra se andrà al governo porterà un attacco ai diritti civili e ai diritti riproduttivi delle donne? Insomma la legge 194 è davvero a rischio?

I diritti delle donne, i corpi delle donne e i diritti di tutti coloro che non vivono una sessualità eteronormata, sono al centro dello scontro politico in atto, con buona pace per chi ha teorizzato che non c'era più una destra o una sinistra. Davvero siamo chiamati a scegliere tra due modelli di democrazia, una autoritaria e che restringe le libertà, l'altra espansiva e progressista. È uno scontro che non riguarda solo l'Italia ma attraversa tutte le democrazie. Nel nostro paese dove governa la destra, questa già mette sotto pressione la 194 e impedisce l’applicazione delle linee guida sull’aborto farmacologico.

Cosa pensa della proposta di far ascoltare il battito del feto alle donne che scelgono di interrompere la gravidanza?

La violenza di tale pratica si capisce solo nominandola. Ma d'altronde la destra sulla 194 mistifica la grammatica dei diritti quando parla di "diritto a non abortire", e criminalizza le donne che scelgono di farlo. Il diritto a non abortire è bene ricordarlo è quello prima di tutto a vivere una sessualità non finalizzata alla procreazione, per esempio la contraccezione è un tema quasi scomparso. Soprattutto non è la legge 194 che ha inventato l’aborto. Le donne che hanno fatto l’esperienza dell’aborto clandestino, hanno portato questa esperienza all'attenzione della politica e hanno lottato per una legge che garantisse a tutte di farlo in sicurezza tutelando la loro salute e dove gli aborti sono legali e sicuri diminuiscono. Ne parliamo oggi a Roma con Emma Bonino a piazza Vittorio.

Cosa pensa di chi già parla di cosa accadrà nel PD dopo le elezioni, qual'è la soglia sotto cui non scendere per non arrivare a una resa dei conti?

Siamo il secondo partito del paese, l'unico competitivo con la destra. Il Partito Democratico ha un segretario, un programma costruito con un lungo percorso che è stato quelle delle Agorà democratiche, una strada di rinnovamento che indica una via d’uscita a sinistra dalla crisi sociale. C’è uno statuto e un regolamento, andremo a congresso quando le regolo lo indicano. Ora dobbiamo impegnarci in campagna elettorale, ma non per il PD, per il futuro del paese.

Il Partito Democratico vuole mettere l'agenda sociale al centro della sua azione, alla luce di questi elementi anche di programma non appare davvero difficile spiegare perché non siete alleati del Movimento 5 Stelle che proprio su questo terreno sta tornando a guadagnare consensi? 

È stato il Partito Democratico, a inserire nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza il tema delle disuguaglianze: donne, sud, giovani, tre obiettivi trasversali individuati con chiarezza. Con il Movimento 5 Stelle ci siamo divisi proprio quando dovevamo arrivare a concretizzare un’agenda sociale, quando dovevamo discutere e chiudere una legge sul salario minimo e provvedimenti per l’alleggerimento del carico fiscale su chi lavora. Per questo il centrosinistra è l’alternativa alle destre, del rapporto con il Movimento 5 Stelle discuteremo dopo.

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