Duplice omicidio Villa Pamphili, Kaufman aggredisce gli agenti nel carcere di Rebibbia

Francis Kaufman ha aggredito gli agenti della polizia penitenziaria nel carcere di Rebibbia. A renderlo noto è il sindacato Osapp, che ha denunciato l'episodio. Kaufman è detenuto perché accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili, ossia di aver ucciso la compagna Anastasia Trofimova e la loro figlia Andromeda il 7 giugno del 2025. L'aggressione nella casa circondariale risale a ieri, domenica 9 novembre.
Kaufman ha aggredito e colpito gli agenti
Secondo quanto raccontato da Osapp al momento dei fatti stava per terminare l'ora d'aria, ma Kaufman non voleva rientrare in cella. "Ha iniziato a urlare frasi minacciose, tentando di scatenare lo scontro fisico e colpendo più volte gli agenti intervenuti", spiegano dal sindacato della penitenziaria. Per farlo rientrare nella sua cella è stato necessario l'intervento della polizia penitenziaria e del personale sanitario e di sorveglianza. Sono stati momenti di tensione, al termine dei quali la situazione è tornata alla normalità. Gli agenti, al termine dell'intervento, hanno dovuto ricorrere a cure mediche per alcune ferite, con una prognosi di cinque giorni.
La denuncia del sindacato: "Sicurezza operatori a rischio"
Il sindacato ha denunciato: "L'ennesimo grave episodio all'interno del carcere e sulla sicurezza del personale quotidianamente messa a rischio da soggetti con gravi disturbi comportamentali". Il sindacato ha inoltre ribadito le criticità delle carceri chiedendo interventi "immediati da parte del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria per garantire condizioni di lavoro sicure e rispettose per gli operatori".
I precedenti, Kaufman ha già mostrato comportamenti violenti
Non sarebbe la prima volta che Kaufman mostra dei comportamenti aggressivi. Atterrato a Ciampino dopo l'arresto avvenuto in Grecia, dove era andato dopo essersi allontanato dall'Italia, morte la compagna e sua figlia, ha aggredito verbalmente le forze dell'ordine. Atteggiamento avuto anche durante l'interrogatorio, quando ha accusato i pubblici ministeri italiani di essere "mafiosi".