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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

Dopo l’ergastolo per l’omicidio di Willy, i fratelli Bianchi condannati per spaccio di cocaina

I due fratelli gestivano lo spaccio di cocaina in provincia. I loro clienti non hanno voluto collaborare con gli investigatori, ma a inchiodarli sono stati le intercettazioni.
A cura di Natascia Grbic
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Sono stati condannati a quattro anni e mezzo di carcere per spaccio di droga i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, già condannati all'ergastolo in primo grado per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte. La sentenza che li condanna per la vendita di droga, soprattutto cocaina, è stata resa definitiva dalla Cassazione.

A inchiodare i due fratelli, a capo di una solida rete di spaccio, sono state soprattutto le intercettazioni: i loro clienti, infatti, non hanno collaborato con gli investigatori, forse per paura di ritorsioni. Ma quel linguaggio in codice, "magliette piccole, grandi e felpe", era inequivocabile.

Per i giudici, le cessioni di cocaina erano "reiterate nel tempo e senza una sostanziale soluzione di continuità che dimostravano una non occasionale ma professionale attività di spaccio e, quindi, la detenzione di considerevoli quantitativi da immettere, seppure di volta in volta e in quantità modica, sul mercato". Sono stati inoltre condannati a versare tremila euro alla Cassa delle ammende per la mancanza di solidi motivi per appellarsi alla Suprema Corte.

I due fratelli erano finiti al centro di un'indagine dei carabinieri di Colleferro già nel 2019, un anno prima che Willy venisse ucciso. Secondo quanto emerso durante le indagini, alle base del loro tenore di vita – fatto di viaggi, vestiti firmati e orologi lussuosi – c'era proprio lo spaccio di droga, soprattutto hashish e cocaina. La loro fiorente attività non si era fermata nemmeno durante il lockdown.

Se qualcuno non pagava, erano botte. La loro fama da picchiatori se la sono guadagnata anche in questo modo: pestando chiunque ritenessero stesse facendo loro uno sgarro, soprattutto se non pagava.

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