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Direttiva contro le occupazioni. Gli studenti del Tasso: “Ma quali giorni persi, stiamo protestando”

“Quelli che l’Ufficio Scolastico Regionale chiamo ‘giorni persi’ per noi sono un’occasione di arricchimento”, dicono a Fanpage.it studenti dal Tasso occupato.
A cura di Beatrice Tominic
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"I giorni persi nelle scuole per le occupazioni andranno recuperati": questa la decisione del direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale Rocco Pinneri. Per gli e le studenti in protesta, però, i giorni passati di contestazione a scuola non sono persi.

"Per noi si tratta, invece,  di un arricchimento sia dal punto di vista individuale che collettivo: siamo consapevoli dei rischi che corriamo occupando la struttura – hanno spiegato a Fanpage.it gli e le studenti del Collettivo Politico Tasso – In questi giorni stiamo cercando di aggiungere quello che secondo noi manca alla didattica frontale, cioè una crescita dello studente che sia individuale, di coscienza politica e soprattutto di critica: stiamo creando una realtà che all'interno della scuola non riusciamo a ritrovare. A questo si aggiunge la nostra protesta e la necessità di prenderci uno spazio".

L'occupazione del liceo Tasso

L'occupazione al liceo Tasso è iniziata nella serata di lunedì, martedì è stata la prima giornata di corsi. "Quando siamo entrati eravamo 150 persone circa. Dal giorno dopo in alcuni casi sono addirittura raddoppiati: martedì sono stati attivati i corsi e l'affluenza è stata davvero molta alta, abbiamo raggiunto un numero notevole, anche se non ancora certificato", continuano a spiegare gli e le studenti del collettivo ricordando l'inizio della protesta.

"Le scuole occupate non interrompono la didattica, ma ne propongono un altro modello", hanno aggiunto a questo proposito dalla Rete degli Studenti Medi del Lazio.

"Oltre al calendario dei corsi, che per noi rappresentano una grande occasione di dibattito, abbiamo organizzato una gestione interna che comprende attività di pulizia e controllo nella sede". Le attività iniziano ogni mattina alle 8.30: "Partiamo con una rassegna stampa gestita da noi studenti per commentare insieme le notizie di attualità e politica. Poi iniziano i corsi. Tendenzialmente se ne svolgono tre in contemporanea: sia per garantire la varietà dei temi che per permettere a tutti e tutte di distribuirsi nelle aule – hanno specificato dal collettivo – Ogni corso dura circa due ore. In alcuni casi si tratta di lezioni autogestite da noi studenti, in altri sino presenti degli ospiti: ne abbiamo coinvolti molti per trattare tematiche diverse da punti di vista diversi e per affrontare argomenti che i programmi delle lezioni non consentono".

Poi c'è una pausa: "Pranziamo alle 13.30: cerchiamo di organizzarci raccogliendo soldi in comune per riuscire anche a costruire una collettività che spesso a scuola non troviamo – hanno sottolineato – I corsi riprendono nel pomeriggio, fra le 17.30 e le 18. A quel punto cerchiamo di riposarci, ci occupiamo della pulizia degli ambienti e ci organizziamo per cena e colazione del giorno successivo".

Uno dei corsi organizzato al Tasso durante l'occupazione.
Uno dei corsi organizzato al Tasso durante l'occupazione.

Occupazione, un'occasione per crescere

Altro che giorni persi, secondo gli e le studenti questi giorni sono una vera e propria occasione per crescere: "Quando seguiamo le lezioni e apprendiamo nozioni e conoscenze, manca sempre un nostro punto di vista: non siamo abituati a sviluppare un pensiero critico e originale quando studiamo. Per la nostra generazione e per quello che saremo nel futuro è un grande problema: la nostra generazione non andrà da nessuna parte se manca un approccio al futuro che sia propositivo e di inventivo".

La fine della protesta

Iniziata lunedì, l'obiettivo è quello di restare in occupazione fino alla fine della settimana: "Vorremmo restare fino a sabato, giornata che utilizzeremo per svolgere un'assemblea conclusiva nella quale analizzare quanto accaduto in questi giorni e pulire la scuola: il nostro gesto di rispetto e responsabilità sarà lasciarla senza alcun danno, come l'abbiamo trovata se non meglio", hanno pensato dal collettivo.

Domani invece si terrà il consiglio di istituto: "Speriamo di poter inserire all'ordine del giorno un punto dedicato all'occupazione per poterne discutere con il preside: non è ancora venuto a scuola da quando abbiamo occupato – hanno precisato nel corso dell'intervista a Fanpage.it – I prof e i rappresentanti dei genitori si sono mostrati, invece, più interessati alle nostre motivazioni. Vogliamo trasmettere loro che per noi l'occupazione rappresenta un gesto di amore estremo: se stiamo protestando è perché siamo fortemente interessati al nostro futuro, a quello di altri studenti e a quello della scuola vogliamo che cambi in meglio".

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