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Detenuto suicida nel carcere di Regina Coeli: trovato impiccato in cella

Un detenuto si è suicidato questa mattina nel carcere di Regina Coeli a Roma. Gli agenti della Polizia penitenziaria lo hanno trovato nella sua cella: ogni tentativo di rianimazione è stato vano.
A cura di Natascia Grbic
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Un detenuto si è suicidato questa mattina nel carcere di Regina Coeli. Lo ha annunciato il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. L'uomo, che stava scontando una condanna per omicidio e incendio, è stato trovato impiccato nella sua cella al momento della conta. Gli agenti lo hanno immediatamente tirato giù e chiamato i soccorsi. Quando gli operatori del 118 sono arrivati era ancora vivo: è però deceduto poco dopo, le sue condizioni erano ormai troppo gravi e non c'era più nulla da fare.

"Come sapete, abbiamo sempre detto che la morte di un detenuto è sempre una sconfitta per lo Stato", ha dichiarato Donato Capece. "‘La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere. Anche la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l'ordine e la sicurezza delle carceri del Paese. Il personale di polizia penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni".

L'uomo, che sembra avesse problemi psichiatrici, era stato in diversi istituti, ed era in attesa di essere trasferito nuovamente.

"Il suicidio di un detenuto rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti e sconforta che le autorità politiche, penitenziarie ministeriali e regionali, pur in presenza di inquietanti eventi critici, non assumano adeguati ed urgenti provvedimenti", continua Capece. "Chiedo al ministro della Giustizia Carlo Nordio un netto cambio di passo sulle politiche penitenziarie del Paese. E' necessario prevedere un nuovo modello custodiale".

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