Detenuta del carcere di Rebibbia fa sesso col marito davanti al figlio minore: interrotti dai secondini

Una detenuta del carcere di Rebibbia è finita a processo con l'accusa di atti osceni in luogo pubblico, con l'aggravante della presenza di un minore. La vicenda è accaduta nel penitenziario romano il 19 settembre 2024, ma è venuta alla luce solo in questi giorni, con l'inizio del processo. La donna è stata denunciata dagli stessi agenti della polizia penitenziaria, che hanno sorpreso la coppia mentre aveva un rapporto sessuale durante un colloquio in carcere. Insieme a loro c'era anche il figlio minore.
La vicenda risale allo scorso settembre. La 37enne, detenuta nel carcere di Rebibbia perché accusata di gestire una delle piazze di spaccio di Ostia, aveva ricevuto una visita in carcere dal marito e dal figlio. Mentre erano nella sala colloqui però, approfittando del fatto che il personale carcerario non se ne accorgesse, hanno cominciato ad avere un rapporto sessuale nonostante la presenza del figlio minore. Gli agenti, però, se ne sono accorti tramite la visione delle telecamere di sorveglianza: sono quindi immediatamente intervenuti per separarli, denunciando allo stesso tempo la donna con l'accusa di atti osceni in luogo pubblico, con l'aggravante della presenza del figlio minore.
La donna, alla presenza del giudice, ha scelto di non parlare e non fornire spiegazioni. Nelle prossime udienze sarà ascoltato anche il marito dell'imputata, oltre ai due agenti che sono entrati nella stanza e che hanno visto il fatto dalle telecamere di sorveglianza. Rischia un aggravamento della sua situazione giudiziaria, e il prolungamento della pena dopo l'arresto per spaccio avvenuto nei lotti di Ostia ormai due anni fa.
 
		 
  