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Delitto del Circeo: il Campidoglio inaugura un parco in memoria di Donatella Colasanti

La sindaca Virginia Raggi ha inaugurato un parco in memoria di Donatella Colasanti, unica sopravvissuta al massacro del Circeo e scomparsa nel 2005. La targa commemorativa è stata affissa nel parco cittadino compreso tra viale Giustiniano Imperatore e via della Villa di Luciana. Presente all’inaugurazione anche il fratello di Donatella, Roberto Colasanti.
A cura di Paola Palazzo
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Un parco in memoria di Donatella Colasanti, l'unica sopravvissuta al massacro del Circeo e scomparsa nel 2005. Questa mattina la sindaca di Roma, Virginia Raggi ha inaugurato il parco cittadino compreso tra viale Giustiniano Imperatore e via della Villa di Luciana. "Abbiamo voluto ricordare Donatella Colasanti non solo come vittima di violenza ma come donna attiva e ‘combattente' come recita la targa a lei dedicata – ha dichiarato la sindaca – Si è battuta tutta la vita affinché fosse fatta giustizia sui tragici fatti che l'hanno coinvolta". Presenti all’iniziativa il fratello Roberto Colasanti, l'Assessora alla Crescita culturale Lorenza Fruci, l’Assessora alla Persona, alla Scuola e Comunità solidale Veronica Mammì, l’Assessora al Patrimonio e Politiche abitative Valentina Vivarelli, l’Assessora alle Politiche del verde Laura Fiorini, il Presidente del Municipio VIII Amedeo Ciaccheri.

Rapite e torturate da tre ragazzi della Roma "bene"

Donatella Colasanti, di 17 anni, e Rosaria Lopez, di 19, vennero rapite e torturare a villa Moresca, a San Felice Circeo, tra il 20 e il 30 settembre del 1975. Convinte di partecipare a una festa fuori Roma, le ragazze furono attirate lì con l'inganno da Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira, tre giovani rampolli del quartiere Parioli di Roma. Passarono 36 ore intrappolate in quella casa dell'orrore, dove subirono violenze di ogni tipo. Rosaria morì, annegata in una vasca da bagno. Donatella, ancora viva, si finse morta per prendere tempo e scappare. I tre aguzzini, convinti di aver ucciso entrambe, caricarono le ragazze nel portabagagli di un auto e si diressero in città. Durante una sosta, Donatella riuscì ad attirare l'attenzione di un agente notturno di passaggio battendo le mani sul cofano. Resta nella memoria la foto in bianco e nero di una giovane donna nuda e insanguinata che viene liberata da una Fiat 127 bianca, parcheggiata in via Pola. Donatella si salvò, ma il terribile ricordo di quanto subito rimase con lei per sempre.

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