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Dal primo gennaio aumenta il costo dei pedaggi in A24: 100 sindaci contro Roma

100 sindaci si sono rivolti al Ministero dei Trasporti per contrastare l’aumento dei pedaggi sulla A24: su 70 deputati e senatori, soltanto in 3 hanno risposto.
A cura di Beatrice Tominic
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Sono cento i sindaci dei comuni delle regioni di Lazio e Abruzzo che si stanno mobilitando contro l'aumento del pedaggio previsto a partire dal primo gennaio 2022 nell'autostrada A24: fra questi, sono presenti quelli di Subiaco, Castel Madama, Tivoli, Vicovaro, Carsoli, Pisoniano, Arsoli, Vallepietra e  Tagliacozzo. Per contrastare la crescita delle tariffe, i sindaci, insieme alle associazioni di autotrasporatatori, sono stati ricevuti ieri in un incontro con il Ministero dei Trasporti, ma l'unica risposta che hanno ottenuto è stata la promessa di poter posticipare la messa in atto dei rincari di cui, per il momento, si parla soltanto in una proposta inviata dal Ministero dell'Economia e della Finanza (MEF). Per fare in modo di ottenere la proroga dell'inizio degli aumenti, però, è necessario che il provvedimento venga approvato con un emendamento del parlamento con la Legge di Bilancio. Si pensa, infatti, di coprire le spese per i primi 4 mesi del 2022: anziché dal primo gennaio, gli aumenti dal pedaggio potrebbero attivarsi dal primo maggio. I 100 sindaci, allora, hanno contattato con una lettera 70 deputati e senatori provenienti da tutti i partiti (Pd, Cinque Stelle, Fratelli d'Italia e pure Lega) ma hanno risposto soltanto in 3.

Una toppa sull'aumento del pedaggio

Quella di posticipare al primo maggio 2022 l'aumento del pedaggio in autostrada, però, è soltanto una soluzione tampone: i 100 sindaci si aspettavano, invece, risposte definitive dopo la loro mobilitazione. I primi cittadini dei comuni coinvolti, oggi, si dicono arrabbiati e delusi, perché questo risultato sembra essere soltanto una "toppa al problema". Le tariffe ferme dal 2017, infatti, non possono giustificare un aumento così ingente nel 2022 anche perché, negli ultimi 14 anni, sono già cresciute del 187%. I rincari previsti nel 2022, invece, sono pari al 34,5% che, nelle tasche delle famiglie coinvolte potranno equivalere ad un aumento di 700-800 euro ogni anno per famiglia.

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