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Crollo Torre dei Conti, l’archeologa: “Presto per capire entità del danno, è colpo a cultura e patrimonio”

Fanpage.it ha intervistato Francesca Romana Stasolla, docente di Archeologia Medioevale all’Università di Roma La Sapienza. Ha spiegato quali sono le accortezze da rispettare per tutelare il patrimonio storico-archeologico durante gli interventi di restauro, dopo il crollo di parte della Torre dei Conti.
A cura di Alessia Rabbai
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La partecrollata della Torre dei Conti (La Presse)
La partecrollata della Torre dei Conti (La Presse)

La Torre dei Conti in Largo Corrado Ricci tra via Cavour e via dei Fori Imperiali è una struttura medioevale, che ha avuto fortificazioni successive con la presenza dei contrafforti, un elemento caratterizzante del segno del potere signorile a Roma, diventata parte del paesaggio urbano. Una "casa torre", ossia una torre anche abitabile oltre che giurisdizionale e difensiva. Sorge su un crinale, un punto particolare rispetto all'orografia della città, soggetto a fortissime sollecitazioni. Un organismo reso doppiamente fragile dalla posizione in cui si trova, per il traffico urbano e gli agenti inquinanti, trovandosi in centro.

Nei secoli è stata interessata da terremoti e oggi ci si trova a fare i conti con gli esiti della sua "lunga vita", fino ai due cedimenti che si sono verificati lunedì scorso e che hanno causato la morte di un operaio. Fanpage.it ha intervistato Francesca Romana Stasolla, docente di Archeologia Medioevale all'Università di Roma La Sapienza: "Provo dispiacere per il fatto che il crollo abbia provocato la perdita di una vita, la cosa più grave, poi per la perdita di un pezzo della nostra memoria storica collettiva".

Professoressa è possibile quantificare il danno al patrimonio?

A livello di patrimonio ogni crollo o lacuna è un danno nella nostra conoscenza e memoria. Nel caso della Torre dei Conti è presto per quantificarne l'entità. Innanzitutto perché nelle prime fasi successive all'accaduto giustamente ci si è preoccupato delle persone, purtroppo l'esito è stato tragico. In un secondo momento sarà necessario mettere in sicurezza la struttura, fare una stima del danno e delle cause che hanno provocato il cedimento.

Quali potrebbero essere state le criticità riscontrate durante gli interventi di restauro?

È molto difficile dirlo, gli interventi di restauro alla struttura erano solo nella fase iniziale. Non possiamo sapere cosa abbia provocato il dissesto stratico. Dato che erano in corso delle operazioni è chiaro ci fosse una situazione con una qualche compromissione. Ma è veramente difficile senza i risultati degli accertamenti sul campo fare una previsione, le motivazioni potrebbero essere diverse.

Quali sono gli accertamenti che la prassi prevede vengano fatti in questi casi?

La prassi prevede prima di tutto che venga messa in sicurezza la struttura, in modo che non generi ulteriori danni a persone o cose. Successivamente spetta a un pool di archeologi ed ingegneri strutturisti fare una valutazione delle condizioni in cui versa un determinato bene, per capire se possano esserci ulteriori pericoli, se da un punto di vista statico la costruzione è a posto. Poi si passa a un'indagine tecnica, che riguarda la Magistratura, in merito alle cause più strettamente legate al crollo.

La Torre verrà restaurata e tra quanto?

Chiaramente ci sarà un restauro, la differenza sarà nel tipo di intervento, se conservativo o integrativo, cioè quanto andrà a ricostruire in modo distinguibile parte o completamente di quanto si è perso rispetto alla muratura antica. Oggi si tende più spesso a fare un restauro conservativo, ma ciò dipende anche molto dalla funzionalità degli ambienti e da quanto una eventuale restauro integrativo possa dare stabilità all'intera situazione e contribuire a proteggerlo. Ma stiamo parlando già di passaggi successivi. Sui tempi previsti non possiamo saperlo, ancora non conosciamo le cause esatte del crollo né quanta porzione della Torre possa essere stata interessata da un dissesto statico.

Quali sono le accortezze da rispettare per tutelare il patrimonio storico-archeologico durante gli interventi di restauro?

Per prima cosa sicuramente è necessario fare una valutazione statica e mettere in sicurezza le aree che non danno garanzie di sicurezza. Innanzitutto tutelare le persone che ci lavorano e più in gerenale per la stabilità del monumento. Questo prevede la prassi e ciò viene fatto come opera di accantieramento preventivo. Prima di un restauro viene stilato un progetto con tutte le valutazioni in termini al tipo di intervento e allo stato di salute del monumento.

È a conoscenza di altre criticà esistenti nei cantieri sparsi per la città?

Le criticità emerse rispetto al numero di cantieri sparsi per la città sono poche. In passato c'è stato il crollo di parte delle Mura Aureliane per esempio. Ma se pensiamo alla manutenzione ordinaria e straordinaria di Roma, direi che abbiamo un sistema di monitoraggio e manutenzione che tiene molto bene, episodi del genere come quello accaduto alla Torre dei Conti sono molto rari.

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