Cosa sappiamo su madre e figlia trovate morte a Villa Pamphilj: dal volto della donna al presunto killer

Il ritrovamento di madre e figlia neonata senza vita, la fuga di un presunto killer, le autopsie sui corpi. Sono ancora troppo poche le certezze su quanto avvenuto a Villa Pamphilj a Roma. Gli inquirenti, che ormai da una settimana lavorano senza sosta per cercare di restituire un epilogo alla triste storia di madre e figlia trovate morte nel parco romano, hanno fermato un uomo, rintracciato in Grecia, identificato come il compagno della donna. Ha detto di essere il padre della bambina, ma anche in questo caso sono in corso verifiche.
Non ancora confermata, invece, è l'identità della donna: per il momento sappiamo soltanto che sembra trattarsi di una cittadina americana. Da qualche ora, però, oltre alle immagini dei tatuaggi, diffuse nei giorni scorsi dalla polizia per cercare di comprendere chi fosse la donna, è emersa anche una foto in cui si vede il volto di profilo della ventinovenne. Fra le mani stringe un fagottino rosa, probabilmente la bimba morta con lei. Poco distante, infine, l'uomo che è stato fermato nel pomeriggio di ieri in Grecia. Potrebbe essere stato lui a compiere il terribile delitto, maturato in un contesto di evidente disagio e abbandono sociale.

Cosa sappiamo sulla morte di madre e figlia neonata
Il ritrovamento dei corpi di madre e figlia a Villa Pamphiljè avvenuto sabato scorso. Il primo ad essere ritrovato è stato quello della piccina. Circa tre ore dopo, poco distante dal luogo in cui si trovava il primo, è stato rinvenuto quello della donna. Era stato abbandonato in una busta chiusa male e si trovava in avanzato stato di decomposizione: il forte calore degli ultimi giorni e il fatto che fosse avvolto nella plastica potrebbe aver contribuito a velocizzare i processi di deterioramento.
I due corpi sono stati immediatamente sottoposti alle analisi del caso. Si è scoperto che la donna risultava essere morta qualche giorno prima rispetto alla piccola. Sul suo corpo non sono stati riscontrati segni di violenza: l'ipotesi è che possa essere stata uccisa da un malore o con veleni, per cercare i quali è stato disposto un esame istologico. Ulteriori esami del Dna hanno confermato il rapporto fra le due che, appunto, risultano madre e figlia. La piccola è morta qualche giorno dopo rispetto a lei, ma non per morte naturale. Risultano evidenti segni di strangolamento: è stata uccisa, dopo aver subito maltrattamenti e senza che fosse nutrita, nel periodo che va dalla morte della donna alla sua.

L'appello per identificare la donna e le testimonianze
Fatta eccezione per la parentela, le due sono rimaste senza un'identità. Ventinove anni, 164 centimetri di altezza, 58 chili di peso, capelli biondi e tratti anglosassoni, come quelli della bimba. Oltre ai dati sull'aspetto fisico, per cercare di dare un nome e un volto alla donna sono state diffuse le foto dei tatuaggi che aveva su un piede, sul braccio e sulla spalla. E qualcuno, dopo giorni e ipotesi, è riuscito a dare un volto alla donna.

È spuntata la testimonianza di una dipendente del Servizio Giardini di Roma che aveva visto la coppia con la piccola crearsi un giaciglio di fortuna proprio nel parco di Villa Pamphilj. "Volevano mettere la tenda, io ho detto loro, in inglese, che non si poteva". E sono scattati i controlli con la tenda, ricevuta da un'associazione.
"Viveva senza fissa dimora, l'ho vista con una bambina piccola e un uomo – raccontano altri, alcuni testimoni anche fra i commercianti del mercato coperto di San Siviero, lungo via Gregorio VII – Ma lui le maltrattava e la donna aveva paura a lasciargli la bambina". Una volta, durante una lite violenta fra i due, sarebbero intervenute anche le forze dell'ordine. È così che sono riusciti a risalire all'identità dell'uomo, il presunto assassino.

Il fermo dell'uomo: "Sono il padre della bimba"
"Strattonava la donna con la bambina in braccio. Lei gli diceva di non toccare la piccola". Poi sarebbero intervenute le forze dell'ordine. Soltanto così, ricostruendo quella terribile lite in strada, gli inquirenti sono riusciti a risalire all'identità dell'uomo che si trovava con madre e figlia. Gli inquirenti hanno immediatamente un mandato di cattura internazionale per cercare di rintracciarlo.
È stato trovato in Grecia, a Skiatos. Ed è stato immediatamente fermato: nei suoi confronti, come confermato nella conferenza stampa in Procura ieri pomeriggio, sembrano esserci forti e numerosi indizi di colpevolezza. Una volta interrogato dalla polizia ha dichiarato di essere il padre della bimba.
