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Covid 19

Cosa c’è di vero sull’ingresso del Lazio in zona gialla a Natale

Il Lazio passerà in zona gialla a Natale? Al ritmo attuale di crescita dei contagi e dei ricoveri ospedalieri, appare improbabile. Ecco perché.
A cura di Enrico Tata
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Il Lazio rischia davvero di entrare in zona gialla prima di Natale? I dati dei ricoveri ordinari e delle terapie intensive sono in crescita e sono ormai molto vicini alle soglie critiche fissate dal governo per l'inasprimento delle misure restrittive. Tuttavia ci sono alcune buone notizie: in primo luogo il valore dell'indice Rt è in calo a 1.01, mentre la scorsa settimana si attestava a 1.22. Questo vuol dire, sostanzialmente, che l'epidemia nella regione è stabile e quindi i casi non aumenteranno. "Questo è un dato importante, che segnala un raffreddamento, i cui effetti li vedremo tra due settimane. Atteso ancora nei prossimi giorni un incremento del numero dei casi". ha dichiarato l'assessore D'Amato, secondo il quale con le terze dosi si riuscirà a "piegare la curva" ulteriormente.

L'andamento dei contagi nel Lazio

Secondo un report diffuso dall'Istituto Spallanzani nelle ultime cinque settimane i casi nel Lazio sono aumentati e l'incidenza, nella settimana dal 15 al 21 novembre, supera i 130 casi per 100mila abitanti in sette giorni. Nonostante un lievissimo miglioramento, la curva, spiegano gli esperti dell'ospedale romano, continuerà a crescere "anche se con velocità leggermente ridotta". Con le regole attuali l'unico modo di rallentare la velocità di circolazione del virus sono "sono l'aumento della copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione anche attraverso la dose di richiamo". Oltre a questo è importante rispettare le regole sull'uso delle mascherine, sul distanziamento fisico e sull'igiene delle mani. "Nelle prossime settimane occorre limitare il più possibile eventuali aggregazioni e ridurre il rischio di trasmissione qualora si dovessero creare situazioni di maggiore affollamento come quelle attese per il periodo natalizio".

Terapie intensive sopra la soglia critica a Natale

Per il passaggio in zona gialla, ricordiamo, è previsto il raggiungimento del 10 per cento dei letti disponibili occupati nelle terapie intensive e del 15 per cento per quanto riguarda i reparti ordinari (oltre alla soglia prevista per il tasso di incidenza dei casi ogni 100mila abitanti, soglia già raggiunta e superata dal Lazio). Attualmente il tasso di occupazione in terapia intensiva è circa dell'8 per cento e quello in area medica è circa dell'11 per cento. Entrambi, quindi, sotto le soglie di allerta. Queste percentuali differiscono da quelle riportate attualmente sul sito dell'Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, perché la Regione Lazio, come ha annunciato il presidente Zingaretti, ha attivato ulteriori posti letto per pazienti Covid.

In totale le terapie intensive negli ospedali della rete Covid sono quasi 1200, il massimo di quelle attivabili dalla Regione. Attualmente i posti letto occupati da pazienti Covid in terapia intensiva sono 93, pari all'8 per cento del totale. Significa che la soglia del 10 per cento verrà raggiunta a quota 115 ricoveri circa (+22 ricoveri rispetto a oggi). Nelle ultime tre settimane i ricoveri in terapia intensiva sono cresciuti di oltre 20 unità. Al ritmo attuale di crescita, quindi, il Lazio supererebbe la soglia critica per il passaggio in zona gialla proprio intorno al 25 dicembre.

Perché è quasi impossibile il passaggio del Lazio in zona gialla

Per quanto riguarda i ricoveri in area medica, attualmente i pazienti ospedalizzati sono 692, pari all'11 per cento. Per raggiungere la soglia del 15 per cento i posti letto occupati dovrebbero essere circa 950 (+250 circa). Nelle ultime 3 settimane i ricoveri ordinari per Covid sono cresciuti di circa 150 unità. In questo caso, quindi, per arrivare alla zona gialla non solo la curva epidemica non dovrebbe piegarsi, ma anzi dovrebbe crescere a un ritmo superiore rispetto a quello attuale. Nelle prossime settimane, tuttavia, cresceranno anche le terze dosi e verrà introdotto il ‘super green pass'. Questo dovrebbe contribuire ad abbassare il numero dei contagi giornalieri e, a seguire, anche quello dei ricoveri. Questo, ovviamente, senza fare i conti con la variante Omicron. Proprio oggi il Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha concluso che "sulla base delle prove limitate attualmente disponibili e considerando l'elevata incertezza, il livello complessivo di rischio per i Paesi Ue e dello Spazio economico europeo associato a Omicron è valutato da alto a molto alto".

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