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Cosa cambia a Roma e nel Lazio da lunedì 11 gennaio: le regole della zona gialla

Cosa cambierà a Roma e nel Lazio da lunedì 11 gennaio. La regione amministrata da Nicola Zingaretti torna in zona ‘gialla’. Questo significa che, almeno fino al prossimo venerdì, saranno consentiti spostamenti all’interno di tutto il territorio regionale e potranno riaprire bar e ristoranti, fino alle 18, per il servizio al tavolo.
A cura di Enrico Tata
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Da lunedì 11 gennaio 2021 Roma e il Lazio tornano in ‘zona gialla'. Le regole resteranno in vigore sicuramente fino a venerdì 14 gennaio, ma in seguito potrebbero cambiare: un peggioramento nei dati del consueto monitoraggio del venerdì potrebbe far retrocedere in zona arancione la regione amministrata da Nicola Zingaretti dal lunedì seguente e, in secondo luogo, il governo potrebbe (questa sembrerebbe essere l'intenzione dell'esecutivo) mantenere la ‘zona arancione' nelle giornate di sabato e di domenica anche per le regioni gialle come il Lazio.

Le regole della zona gialla: cosa si potrà fare a Roma e nel Lazio

Sicuramente Roma e il Lazio, come anticipato, rimarranno in zona gialla almeno fino al prossimo venerdì. Questo significa che ristoranti, bar e pasticcerie potranno riaprire tutti i giorni fino alle 18, i negozi saranno aperti fino alle 21 e gli spostamenti saranno consentiti, senza bisogno di produrre un'autocertificazione, in tutto il territorio della regione. Non saranno consentiti, invece, gli spostamenti tra regioni di diverso colore, ma neanche tra regioni dello stesso colore. Confermato, invece, anche per la zona gialla il coprifuoco a partire dalle ore 22 e che termina alle 5 di mattina. Come detto bar e ristoranti potranno tornare a fare servizio al tavolo e non soltanto da asporto o a domicilio.

Incognita fine settimana: potrebbe essere confermata la zona arancione

Il governo potrebbe decidere di confermare la zona arancione per tutta Italia nei fine settimana. Questo significherebbe che i negozi potrebbero rimanere aperti fino alle 21, ma bar, ristoranti, birrerie e pasticcerie dovrebbero restare aperti soltanto per il servizio da asporto e per il servizio a domicilio. Inoltre sarebbero vietati gli spostamenti tra comuni. Questa regola potrebbe non valere per i comuni più piccoli, e quelli con meno di 5mila abitanti. Per gli altri, come anticipato, saranno consentiti spostamenti soltanto all'interno del proprio comune. Consentiti, come al solito, gli spostamenti per lavoro e per motivi di salute.

Il Lazio rischia la zona arancione

L'ultima rilevazione dell'indice Rt nel Lazio, l'indice che misura la contagiosità del virus e, di conseguenza, il rischio di una possibile nuova fase espansiva dell'epidemia, era a 0.98, di un soffio sotto la soglia di guardia fissata a 1. Con un indice Rt superiore a 1, ricordiamo, l'epidemia è in fase espansiva (più alto il dato, più i contagi crescono rapidamente) e con un indice Rt sotto quota 1, invece, il numero dei nuovi contagi tenderà a calare. I nuovi focolai sono praticamente raddoppiati negli ultimi giorni, il tasso dei pazienti ricoverati è stabile e sopra la soglia di sicurezza e il trend dei nuovi casi è in aumento. Il Lazio, quindi, è stato salvato proprio dall'indice Rt che, seppure di pochissimo, si mantiene sotto la soglia di guardia. Ma, come ha avvertito in un'intervista al Messaggero lo stesso assessore D'Amato: "Il Lazio è l'unica delle grandi regioni ad essere rimasta sempre gialla. E' un buon risultato, ma vorrei che fosse chiaro che non è un liberi tutti, visto che oggi siamo gialli, ma la prossima volta potremmo già essere arancioni. La curva dei contagi ha una direzione verso l'alto, ma può essere ancora gestita. Dipende molto dal rigore dei comportamenti".

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