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Covid 19

I tamponi rapidi funzionano, Vaia: “Positivo l’immediato impiego nel Lazio”

L’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma ha dato il via ai tamponi rapidi, che verranno impiegati per la prima volta domani alla stazione Tiburtina. I tamponi, che permettono una riduzione dei tempi di attesa ad un massimo di 20 minuti, saranno somministrati ai passeggeri provenienti in autobus dai Paesi dell’Europa dell’Est.
A cura di Alessia Rabbai
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"I tamponi rapidi la cui sperimentazione è conclusa all'ospedale Lazzaro Spallanzani funzionano ed è positivo il loro immediato impiego disposto dalla Regione Lazio nelle aree in cui è previsto l'arrivo dei passeggeri provenienti dai Paesi a rischio contagio" sono le parole del direttore sanitario dell'Istituto Spallanzani Francesco Vaia. All'Adnkronos ha commentato i risultati dello studio, volto a semplificare le procedure e a ridurre i tempi per la ricerca del coronavirus, rispetto ai test sierologici. La sperimentazione è avvenuta su due tipi di campioni, entrambi ideati e prodotti in Corea e portata avanti dalla professoressa Maria Capobianchi. Il tampone rapido permette di accertare nel giro di soli 15 o 20 minuti se la persona alla quale è stato somministrato sia positiva in quel momento.

Tamponi rapidi per chi arriva da Paesi a rischio

I tamponi rapidi a partire da domani, come riporta Il Messaggero, saranno sperimentati sulle persone in arrivo in pullman dall'Europa dell'Est alla stazione Tiburtina. Uno strumento che di fatto semplificherà le procedure e ridurrà i tempi di attesa rispetto ai test sierologici, con risultati più precisi. Il tampone rapido a Roma sarà applicato per la prima volta alla stazione Tiburtina, per il collaudo con circa 300-400 campioni, mentre spetterà al Ministero della Salute stabilirne l'estendibilità per monitorare altri contesti e punti nevralgici di scambio, primi tra tutti aeroporti e porti.

Test sierologici per chi arriva da Ucraina, Romania e Bulgaria

La Regione Lazio nelle ore scorse ha firmato un'ordinanza, che permette di sottoporre su base volontaria a test sierologici i passeggeri che arrivano da Romania, Ucraina e Bulgaria. Nel dettaglio, le disposizioni prevedono controlli su base volontaria da persone provenienti da Paesi a rischio e quarantena obbligatoria per chi ha contratto il Covid. Test che permettono, attraverso un prelievo del sangue, di verificare se il paziente abbia sviluppato gli anticorpi del virus ma non di capire se in quel momento il virus sia nella fase acuta. E allo stesso tempo non è detto che chi abbia contratto il virus venga immediatamente rilevato da questo tipo di esame. Le persone che risultano positive al test sierologico, infatti, successivamente devono sottoporsi ad un altro step, quello appunto del tampone.

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