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Coronavirus, Ippolito (Spallanzani): “Senza farmaci efficaci comportamenti individuali decisivi”

Il direttore scientifico dell’istituto Lazzaro Spallanzani di Roma in un’intervista al quotidiano La Stampa ha ribadito non solo che il Covid-19 non ha perso forza, ma che non avendo ancora armi farmacologiche sono fondamentali i comportamenti individuali. “Credo che il nostro Paese sia tra quelli che hanno fatto meno errori”, ha dichiarato poi sulla gestione italiana dall’epidemia.
A cura di Alessia Rabbai
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Il direttore scientifico dell'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, punto di riferimento a livello nazionale per il contrasto all'epidemia di coronavirus, è tornato a fare appello ai cittadini, spiegando come i comportamenti individuali sono fondamentali per limitare il numero dei contagi. Perché è si importante allargare la capacità di contact tracing e i tamponi processati ogni giorno, così come il coinvolgimento dei pediatri e dei medici di base, ma tutto questo che è in capo alle istituzioni potrebbe essere inutile se non associato a un senso di responsabilità che coinvolge tutti.

"Credo che il nostro Paese sia tra quelli che hanno fatto meno errori. – ha spiegato Vaia in un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa – E aggiungo che la maggior parte degli italiani ha mantenuto e continua a mantenere quei comportamenti prudenti che ci hanno permesso di piegare la curva dei contagi. Purtroppo però l'effetto domino è dietro l'angolo: basta che in pochi usino meno prudenza e la macchia si allarga. Il livello di occupazione dei posti letto destinati al Covid sta aumentando ma è ancora sotto controllo: nei mesi scorsi sono stati fatti molti interventi per aumentarne la capacità‘".

Il direttore scientifico dello Spallanzani ha confermato i progressi nella capacità diagnostica, che rende possibile "individuare più velocemente sia positivi che gli asintomatici, che prima passavano completamente inosservati". E sulla possibilità che il virus sia oggi meno pericoloso dei mesi scorsi, Vaia ha ribadito che non c'è nessuna evidenza di questo: "I malati che arrivano alle terapie intensive sono tali e quali a quelli che vedevamo a marzo. È fondamentale, come in tutte le epidemie, contenere la diffusione del virus e per questo, non avendo al momento armi farmacologiche efficaci, dobbiamo agire sui comportamenti individuali".

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