video suggerito
video suggerito

Confiscato patrimonio da 3 milioni di euro a un usuraio vicino a mafia e Banda della Magliana

Confiscato in via definitiva il patrimonio di usuraio romano vicino alla mafia siciliana e della Banda della Magliana. Il bilancio è di 3 milioni di euro.
A cura di Alessia Rabbai
2 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Un complesso immobiliare a Rocca di Papa, un'unità immobiliare nel quartiere Magliana a Roma, disponibilità finanziarie giacenti su diversi rapporti creditizi per un valore complessivo di oltre 300mila euro euro. È il patrimonio dal valore di tre milioni di euro che la Suprema Corte di Cassazione Tribunale-Sezione Misure di Prevenzione su richiesta del questore di Roma, ha confiscato definitivamente a un ottantatreenne romano dedito fin dagli anni ’70 del secolo scorso a strutturate attività usurarie e di riciclaggio di capitali illeciti per conto della ‘Ndrangheta, della Camorra, di Cosa Nostra e della Banda della Magliana. Ad essere imputato anche un uomo calabrese nella zona dei Castelli Romani, inserito in  contesti di criminalità organizzata molto pericolosi di matrice ‘ndranghetista, che aveva investito gli incassi dei reati di bancarotta fraudolenta e delle seriali intestazioni fittizie di beni con finalità elusive o agevolative, in complessi immobiliari.

Il provvedimento di confisca è scattato come passo conclusivo dell'operazione Ragantela del 2021, a svolgere le indagini gli investigatori della Divisione Anticrimine-Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali, che hanno ricostruito la carriera criminale e analizzato la posizione economico-patrimoniale di due persone. Il sequestro è stato disposto il marzo 2021, due anni dopo ne è stata ordinata la confisca.

Finiti tutti e due a processo a processo, tramite i loro avvocati difensori hanno fatto  ricorso alla Corte d’Appello, che ha confermato la sentenza poi diventata definitiva solo per l'imputato calabrese, mentre il romano ha ricorso in Cassazione. Rinviato in Appello per nuovo giudizio, è stata confermata la confisca diventata poi definitiva con la sentenza della Cassazione. Gli ermellini infatti hanno dichiarato inammissibile l’ulteriore ricorso presentato. L'ottantatreenne è libero e vive a Roma, non è destinatario di alcuna misura restrittiva della libertà personale.

Tra i beni irrevocabilmente confiscati, entrati a far parte del patrimonio dello Stato, ci sono un complesso immobiliare nel Comune di Rocca di Papa adibito ad albergo-ristorante assegnato alla protezione civile, un'unità immobiliare nel quartiere Magliana, disponibilità finanziarie giacenti su diversi rapporti creditizi per un valore complessivo di oltre 300mila euro. "La confisca definitiva – scrive la Questura di Roma – restituisce alla collettività beni ottenuti illecitamente da cosche criminali di stampo mafioso".

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views