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Comparse a Roma le scritte della sinistra anni ’70: sono per le riprese della serie tv su Aldo Moro

“Il nostro impegno internazionalista è di fare l’Italia comunista”, “P38”, “La resistenza ce l’ha insegnato, uccidere un fascista non è reato”. A Roma sono in corso le riprese di ‘Esterno notte’, la serie televisiva di Marco Bellocchio sul rapimento del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro. E sembra di essere catapultati negli anni ’70.
A cura di Redazione Roma
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Scendendo dalla Balduina verso piazzale Clodio in questi giorni potrebbe fare un effetto un po' strano. Potrebbe capitare di sentirsi catapultati negli anni '70, all'epoca delle Brigate Rosse, del Partito comunista italiano, dell'Autonomia operaia, della sinistra extraparlamentare. Sui muri campeggiano scritte come "Il nostro impegno internazionalista è di fare l'Italia comunista", "P38", "La resistenza ce l'ha insegnato, uccidere un fascista non è reato", "Democrazia è il fucile in spalla agli operai". No, non sono scritte dell'epoca, ma sono state rifatte per il set della prima serie televisiva di Marco Bellocchio, ‘Esterno Notte'. Il richiamo al suo film ‘Buongiorno notte' non è un caso: la serie, infatti, tratterà – proprio come il film – del sequestro e dell'uccisione del presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse.

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Come sarà ‘Esterno Notte', la serie sul sequestro Moro

‘Buongiorno notte' era incentrato sui giorni della prigionia. ‘Esterno notte', invece, sarà più un focus sulle vicende politiche, sociali e familiari che hanno accompagnato il suo sequestro. Sei puntate che andranno a completare la pellicola uscita nel 2003. "L'idea di Esterno Notte – aveva dichiarato Bellocchio in un'intervista all'Agi – mi è venuta nei giorni del quarantennale dell’uccisione di Moro, leggendo i vari articoli e vedendo una sua foto in giacca e cravatta in mezzo ai bambini in una colonia di Maccarese. Vorrei raccontare la strage di via Fani e l’assassinio attraverso la vita esterna di quei giorni, soffermandomi sulle manovre politiche e su quello che accadeva quando lui era nelle mani delle Brigate rosse. La difficoltà sta nel combinare fantasia e  realtà, ma per me è essenziale raccontare la verità storica". Bellocchio ha poi specificato che la sua serie non cerca "segreti e neanche le curiosità da rivista da quattro soldi. Sarà una serie rispettosa dei vivi e dei morti".

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Articolo di Daniele Napolitano

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