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“Com’eri vestita?”, la mostra sulla violenza di genere arriva in un liceo romano

Una mostra organizzata dagli alunni del liceo scientifico Torricelli, insieme ad Amnesty, dove si raccontano storie di violenza sessuale attraverso i vestiti che le donne indossavano quando l’hanno subita.
A cura di Simona Berterame
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Un jeans e una maglietta, un maglione a righe, un completo nero e un abito da sposa. Sono i vestiti i protagonisti della mostra organizzata da alcuni studenti del Liceo scientifico Evangelista Torricelli insieme al gruppo territoriale di Amnesty dal titolo "Com'eri vestita?".  Una decina di indumenti tutti diversi per altrettante storie di violenza di genere, raccontate attraverso delle targhe (attraverso un qrcode è possibile ascoltare ogni racconto in forma audio sul proprio telefono) ma anche con dei disegni posizionati accanto agli abiti.

Dal Kansas a Roma

Si tratta di un progetto nato nel 2013 grazie a Jen Brockman, direttrice del Centro per la prevenzione e la formazione sessuale dell’Università del Kansas, e di Mary A. Wyandt-Hiebert responsabile di tutte le iniziative di programmazione presso il Centro di educazione contro gli stupri dell’Università dell’Arkansas. Una sorta di modello, arrivato in Italia grazie ai gruppi locali di Amnesty International,  che ha tratto ispirazione da un poema di Mary Simmerling ‘What I was wearing' dove si raccontano storie di violenza sessuale attraverso i vestiti che le donne indossavano quando subirono violenza. "Si è trattata di un'occasione per i ragazzi – spiega la professoressa di storia e filosofia Roberta Palomba che ha curato il progetto insieme alla classe 4 F – perché hanno potuto toccare con mano quali sono le diverse forme della violenza. Hanno allestito tutto loro in autonomia, lo sforzo è stato quello di personalizzare questa mostra attraverso la cura nello scegliere i vestiti attenendosi fedelmente alle storie fornite da Amnesty". "Ci siamo appassionati molto a questo lavoro – racconta un'alunna che ha partecipato al progetto – e abbiamo avuto una spinta in più perché mentre stavamo ultimando la mostra è uscita la notizia del femminicidio di Giulia Cecchettin. Tutti siamo rimasti sconvolti da quella vicenda e occuparci di una mostra del genere ci ha aiutato ad elaborare ancora meglio quello che stava accadendo".

La mostra è visitabile fino al 20 dicembre dal lunedì al venerdì dalle  10.00 -13.00 prenotando al seguente indirizzo dedicato  comerivestita@istitutotorricelli.edu.it.

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