Cisti grande quanto un’arancia nel polmone, feto operato in utero e salvato al Bambino Gesù

La vita di un bambino era in pericolo, a causa di una cisti polmonare grande come quasi tutto il torace, già da prima della nascita. Ma grazie a una delicata operazione in utero, eseguita dall’équipe di Chirurgia Fetale dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, la salute del feto è stata preservata. L'intervento è stato completato subito dopo la nascita, quando il neonato è stato sottoposto a una lobectomia toracoscopica dal team di Chirurgia Neonatale per rimuovere la parte di polmone malato. Il piccolo è stato dimesso e trascorrerà le festività in compagnia della sua famiglia.
Una cisti più grande di un'arancia nel petto del feto
La cisti polmonare è stata diagnosticata durante una visita prenatale. Con le ecografie i medici hanno individuato la massa più grande di un'arancia – circa 9x6x5 centimetri – che occupava la cavità toracica destra del feto. La cisti comprimeva il cuore e il polmone sinistro del feto, causandogli anche un grave scompenso cardiaco.
La situazione ha richiesto un intervento d'urgenza e alla 24a settimana di gravidanza, i chirurghi fetali hanno eseguito il posizionamento di uno shunt pleuro-amniotico. Il dispositivo, un piccolo tubo di materiale plastico, serve a drenare liquido dal torace del feto. "Il drenaggio in utero, inserito a 24 settimane, ha consentito di ristabilire una normale funzione cardiaca – ha spiegato la dottoressa Isabella Fabietti -, permettendo al bambino di nascere in buone condizioni cliniche".
La procedura è stata realizzata presso l’ospedale San Pietro Fatebenefratelli, centro ostetrico di II livello, da un team composto dagli specialisti ostetrici del San Pietro e dai chirurghi fetali del Bambino Gesù guidati dalla dottoressa Fabietti, con il coordinamento del dott. Leonardo Caforio, responsabile di Ostetricia, Ginecologia e Diagnosi prenatale dell’Ospedale Pediatrico romano.
Rimosso il lobo inferiore del polmone destro
Il giorno successivo, sono entrati in azione i chirurghi neonatali del Bambino Gesù che hanno eseguito una lobectomia toracoscopica, rimuovendo l’intero lobo inferiore del polmone destro. È stata usata una tecnica il meno possibile invasiva, fatta di tre piccolissime incisioni. Fondamentale è stato anche il contributo degli specialisti radiologi dell’Unità di Imaging Avanzato Cardio-toraco-vascolare e Fetale dell'ospedale, guidati dal dott. Aurelio Secinaro, che hanno realizzato anche delle ricostruzioni 3D.

Il piccolo è nato alla 35esima settimana di gestazione con un parto cesareo programmato. Le indagini strumentali a cui è stato sottoposto dopo essere stata stabilizzato hanno confermato la patologia del polmone destro. "Oggi il bambino respira con due lobi polmonari invece di tre, ma sta bene – racconta il dottor Andrea Conforti, responsabile dell’Unità di Chirurgia Fetale e Neonatale del Bambino Gesù -: i lobi sani si sono riespansi e compensano perfettamente la funzione respiratoria. Potrà avere una vita normale, anche praticare sport, in futuro".