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Christian Raimo: “I neonazisti vanno picchiati”. Verifiche da ufficio scolastico e ministero

Continua la polemica sulle parole di Christian Raimo su Ilaria Salis: “I neonazisti vanno picchiati”. E scattano le verifiche da parte di ministero e ufficio scolastico.
A cura di Beatrice Tominic
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Christian Raimo ospite a "L'aria che tira" di La7, screenshot dal sito.
Christian Raimo ospite a "L'aria che tira" di La7, screenshot dal sito.

"Stiamo facendo delle verifiche in corso". A dirlo l'ufficio scolastico regionale del Lazio e il ministero dell'Istruzione e del Merito a proposito alle dichiarazioni di Christian Raimo in televisione nel corso della trasmissione L'aria che tira, su La7, lo scorso 29 marzo.

Scrittore, ex assessore alla Cultura ed insegnante all'Archimede, liceo romano, per quelle dichiarazioni aveva già attirato su di sé l'odio di gruppi ultras laziali che hanno esposto uno striscione di minacce: "Raimo maiale, quanno te pare". Negli ultimi giorni, invece, come riportato da diverse testate, sarebbero iniziati i controlli da parte delle istituzioni scolastiche, regionali e statali.

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La nota del ministero dell'Istruzione, le verifiche in corso

"Ogni docente è prima di tutto e sempre un educatore e la scuola non può condividere nessuna forma di violenza, anche verbale, nel rispetto dei valori che sono propri della nostra Costituzione", hanno scritto in una nota il ministero.

"Ilaria Salis, che poi è una collega, perché è insegnante anche lei, si trovava in Europa. E l'Europa è casa nostra. Dicono che abbia picchiato i neonazisti – aveva spiegato Raimo in televisione – Ha fatto bene. Picchiare i neonazisti penso sia giusto: vanno contrastati in qualunque modo". E poi aveva aggiunto: "Insegno ai miei studenti che la democrazia è arrivata da un’opposizione seria al nazismo".

Non solo il ministero. Sembra che sul caso si sia mosso anche l'Ufficio Scolastico Regionale del Lazio che, come riportato da la Repubblica, avrebbe avviato un "approfondimento interno".

Le reazioni della politica

Molte le reazioni alle sue parole. "È in cerca di visibilità, meriterebbe solo indifferenza. ma ho scoperto che è un docente e che in classe istigherebbe alla violenza. Se inciti alla violenza non puoi insegnare, caro collega della Salis", ha scritto il deputato leghista Rossano Sasso, annunciando un'interrogazione parlamentare.

"Dobbiamo chiedere chiarimento sul comportamento del professore", ha aggiunto il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Raffaele Speranzon. Fino a quando non si è espresso il ministro stesso Giuseppe Valditara: "Accertamenti già in corso".

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