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Chiede da bere al bar, al rifiuto estrae una motosega dallo zaino e minaccia i clienti

Ha estratto una motosega dallo zaino e ha iniziato a minacciare i clienti, poi è fuggito. Poco meno di un’ora dopo si è presentato in commissariato, per l’obbligo di firma: disposto il fermo.
A cura di Beatrice Tominic
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Era già visibilmente ubriaco quando ha chiesto da bere in uno dei bar che frequenta abitualmente: il barista, però, vedendo le sue condizioni, si è rifiutato. Allora il 33enne ha aperto lo zaino con cui era entrato nel locale ed ha estratto una motosega, iniziando a minacciare barista e clienti, prima di darsi alla fuga. È successo a Passoscuro, località sul litorale laziale nel comune di Fiumicino.

La vicenda

I fatti si sono svolti nella serata di ieri, domenica 11 settembre, intorno alle ore 21 e alle 21.30. Il 33enne, un uomo conosciuto nella zona perché pregiudicato e visto spesso ubriaco per le vie di Passoscuro, dove risiede, già sottoposto alla misura di libertà con obbligo di firma per reati commessi nel corso di questa estate, è entrato in uno dei bar che è solito frequentare chiedendo da bere. Il barista, però, vedendo le condizioni in cui si trovava e sapendo che non avrebbe potuto pagare, si è rifiutato.

Così il 33enne ha estratto dallo zaino la motosega e a iniziato ad agitarla contro i clienti, minacciandoli. Qualcuno, nella confusione, è riuscito a chiamare il numero di emergenza 112. Sul posto si è recata immediatamente una pattuglia: l'uomo, però, è riuscito a darsi alla fuga.

Il ritrovamento e il fermo

Inizialmente i carabinieri si sono messi sulle sue tracce, cercandolo nelle vie limitrofe. Poi, però, hanno deciso di aspettarlo in commissariato, dove si sarebbe dovuto recare per l'obbligo di firma. Così, poco meno di un'ora dopo, puntuale, il 33enne è arrivato dai carabinieri per l'obbligo di firma: con sé non aveva più la motosega, ma a seguito di un controllo è emersa, in suo possesso, una roncola dalla lama lunga 40 centimetri.

Trattenuto, all'inizio è rimasto in commissariato in tranquillità, ma non appena ha visto, in un secondo momento, il titolare e l'impiegato del bar dove si sono svolti i fatti, ha dato in escandescenza, fino ad arrivare ad una colluttazione con gli stessi carabinieri per cercare di arrivare verso l'ingresso della caserma e fuggire. A quel punto è stato disposto il fermo per resistenza a pubblico ufficiale, a cui sono stati aggiunti estorsione e porto abusivo di armi o oggetti atti a offendere.

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