Chi è José Lizarraga Picciotti, il chirurgo che ha operato la 46enne morta dopo una liposuzione

Jose Lizarraga Picciotti è il chirurgo che ha operato la donna di quarantasei anni morta dopo una liposuzione. La Polizia di Stato ha messo i sigilli alla porta del suo studio di medicina estetica in via Franco Roncati 6 in zona Primavalle, centro che da tredici anni non aveva l'autorizzazione. Il chirurgo, sessantacinque anni, originario del Perù, ha precedenti per lesioni, denunciato da alcune pazienti nel 2006 e nel 2018 per interventi di chirurgia estetica. Sul profilo Instagram scrive: "Tutta la chirurgia plastica ed estetica del Sudamerica a Roma". Gli scatti lo immortalano in auto di lusso, location da sogno e donne bellissime.
Sui social network nei contenuti in evidenza pubblicizza i risultati dei suoi interventi chirurgici: liposuzioni, rinoplastiche, mastoplastiche additive e altro. I post pubblicati sono principalmente in Spagnolo, ciò fa pensare che si rivolga principalmente a potenziali clienti originari appunto dell'America Latina. Come apprenso da Fanpage.it il dottor Picciotti è regolamente iscritto all'Ordine di Roma come chirurgo in Chirurgia plastica e ricostruttiva.
Al vaglio l'ipotesi di interventi chirurgici a basso costo
Sul caso indagano gli agenti della Polizia di Stato coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma. L'ipotesi di reato al momento formulata è di omicidio colposo. Al vaglio l'ipotesi di interventi chirurgici a basso costo pubblicizzati attraverso i social network. Gli investigatori lavorano per ricostruire la dinamica esatta dell'accaduto e accertare eventuali responsabilità a carico degli indagati. Oltre a Picciotti la Procura ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di altri due professionisti, un anestesista e uhn'infermiera.
Una 46enne si è sentita male ed è morta dopo una liposuzione
Il caso sul quale gli investigatori indagano è la morte di una donna di quarantasei anni, che si è sottoopsta ad una liposuzione nello studio medico del dottor Picciotti. L'intervento si è svolto domenica scorsa 8 giugno intorno alle ore 17, improvvisamente la paziente si è sentita male mentre era sotto ai ferri. Secondo una prima ricostruzione i tre professionisti avrebbero cercato di rianimarla senza chiamare subito i soccorsi.
Solo dopo alcune ore avrebbero chiesto l'intervento di un'ambulanza privata con un medico a bordo. Quando la donna è arrivata al pronto soccorso del Policlinico Umberto I il suo quadro clinico era gravemente compromesso. Il decesso è sopraggiunto verso le ore 20. Gli inquirenti dovranno accertare cosa sia accaduto durante l'operazione. Sulla salma della quarantaseienne verrà svolta l'autopsia, che chiarirà le cause del decesso. Il pubblico ministero Andrea D'Angeli, titolare del procedimento, affiderà domani l'incarico al medico legale.