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Case della Regione a Roma centro a 570 euro al mese: “Non sono bene pubblico, ma donazioni private”

Gli appartamenti del palazzo Ipab sono stati assegnati da un ex politico ai suoi familiari che continuano a vivere ancora oggi in quelle case pagando un affitto dal costo minimo.
A cura di Beatrice Tominic
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Uno dei palazzi che si trovano in via Ripetta, foto da Facebook.
Uno dei palazzi che si trovano in via Ripetta, foto da Facebook.

Quattrocento euro al mese per una casa in affitto in pieno centro a Roma: questa la cifra che pagano i discendenti dell'onorevole Carlo Ciocci, come spiegato da il Corriere della Sera.

Ciocci, politico della Democrazia Cristiana che nei primi anni del Duemila è stato nominato ai vertici di una Ipab, istituto pubblico di assistenza e beneficenza, all'epoca avrebbe assegnato ai suoi parenti un'intera palazzina del centro città, in via Ripetta: ancora oggi tutti i suoi parenti vivono qui, con affitti a prezzi ribassati.

L'affitto della famiglia Ciocci

Carlo Ciocci avrebbe assegnato gli appartamenti nello stabile a tutti i suoi parenti. Le abitazioni, di una dimensione compresa fra gli 80 e i 90 metri quadrati e per le quali gli affitti non superano i 4800 euro annui, sono assegnate ai discendenti del politico, fra cui le due figlie, dal 2006. Da quell'anno, oltre alle figlie, un appartamento è stato assegnato anche al fratello e un altro a sua moglie, la cognata di Ciocci, al costo di una cifra simbolica: la famiglia sostiene di aver realizzato all'interno dello stabile numerosi lavori di ristrutturazione, ma non c'è traccia dei documenti ad essi relativi.

L'avvio dell'indagine

Nessun controllo sull'immobile, che oggi appartiene all'Ipab regionale Ambrogio Fonti (amministrata dalla San Michele), avrebbe fatto emergere la vicenda. Per questa ragione, i magistrati contabili hanno aperto le indagini e i pm hanno invitato il commissario Iacopo Scè a risarcire le casse pubbliche di 349.046 euro, somma che, però, rappresenta soltanto una parte di quanto sarebbe spettato alla Regione.

Scè, nominato commissario fino al 2019, non avrebbe eseguito alcun provvedimento, sebbene fosse necessario, invece, interrompere i contratti di affitto, riqualificare i canoni e denunciare ciò che stava accadendo. L'udienza è fissata per il prossimo primo giugno, ma nel frattempo i vertici regionali hanno deciso di presentare una denuncia penale: nessun indagato, ma la Guardia di Finanza ha già acquisito tutta la documentazione necessaria.

Le presunte ristrutturazioni alle abitazioni

"Sa quanti lavori abbiamo dovuto fare per poterci vivere? Non avete idea di cosa fossero questi appartamenti prima", ha dichiarato una delle figlie dell'onorevole Ciocci.

Eppure, come anticipato, alla Ipab non risulterebbe alcun lavoro di ristrutturazione all'interno dei circa 80 metri quadrati delle abitazioni. Secondo Ciocci, potrebbero aver semplicemente perso la documentazione. A proposito del palazzo, inoltre, ha aggiunto: "Non è un bene regionale. Le Ipab sono donazioni testamentarie private". Quindi poco importa se il pagamento dell'affitto è ad un prezzo così ribassato: 400 euro mensili secondo la magistratura, 570 euro secondo quanto dichiarato da Ciocci.

I prezzi nella zona, però, sono molto più elevati. Il titolare di un negozio storico di alimentari in via Ripetta ha spiegato che paga circa 4mila euro per poco più di 50 metri quadri: "Si tratta di un affitto mensile, ma non mi lamento: ne chiedono anche 2mila per 16 metri".

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