video suggerito
video suggerito

Capretta morta ad Anagni, respinta la richiesta di archiviazione per i ragazzi: nuove indagini sui telefoni

Il gip del Tribunale dei minori ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dal pm per gli indagati minorenni sulla vicenda della capretta presa a calci ad Anagni. Disposte nuove indagini sui telefonini dei ragazzi.
A cura di Francesco Esposito
230 CONDIVISIONI
Immagine

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei minori ha disposto nuove indagini sui telefonini dei sei ragazzi indagati per la vicenda della capretta morta ad Anagni nell'agosto 2023. Il gip ha accolto l'opposizione della Lega anti vivisezione (Lav) e dell'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) e la Lndc Animal Protection alla richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero nei confronti degli indagati minorenni.

Il pm alcuni giorni fa ha depositato una nuova richiesta di archiviazione del procedimento a carico degli indagati, sostenendo che non è possibile determinare se l’animale fosse vivo o già morto al momento dei fatti contestati. La vicenda è legata alla denuncia per diffamazione aggravata nei confronti di minore rivolta contro undici attivisti per i diritti degli animali fra i quali c'è anche l'influencer Enrico Rizzi.

La capretta presa a calci durante una festa

Il fatto è accaduto nell'agosto del 2023, in occasione del diciottesimo compleanno di una ragazza in un agriturismo tra Anagni e Fiuggi, in provincia di Frosinone. In un video finito anche online in cui si sentono le risate di alcuni ragazzi giovanissimi mentre colpirebbero l'animale. Cinque di questi erano minorenni. Lo era anche il ragazzo indagato per l'uccisione della capretta. Altri cinque sono stati iscritti al registro perché sospettati di averlo istigato.

Le indagini e la richiesta di archiviazione del pm

I ragazzi, una volta emerso il video, avevano provato a difendersi dicendo che la capretta era già morta, provando quindi a far cadere il reato di uccisione di animale. Ipotesi sostenuta dalla Procura. Dal video sembrerebbe presente il gonfiore addominale tipico delle prime fasi di decomposizione. Non era, però, stato possibile fare nessun accertamento sulla carcassa dell'animale, sparita, come dichiarato dal proprietario dell'agriturismo.

Dopo la chiusura delle prime indagini, nell'aprile 2024 il pm aveva presentato richiesta di archiviazione, suscitando lo sdegno delle associazioni animaliste. Fra queste l'Oipa, che per prima aveva sporto denuncia nei confronti del gruppo per la "pericolosità sociale" dell'episodio, e la Lav, che aveva definito la richiesta del pubblico ministero come un tentativo da parte della procura di cancellare una pagina nera. Su disposizione del gip, le indagini proseguiranno sui telefonini dei ragazzi.

La denuncia a Rizzi per diffamazione di minore

Sull'episodio sono intervenute le associazioni animaliste con manifestazioni ad Anagni e Frascati il 2 settembre 2023. In tanti, attivisti e semplici cittadini amanti degli animali, hanno chiesto che venisse fatta chiarezza su quanto accaduto. Per il comportamento tenuto nel corso di queste manifestazioni sono indagati per diffamazione di minore Enrico Rizzi e altre dieci persone, accusate di aver esposto il volto del minore, etichettato come il "killer della capretta", su dei cartelli con scritto "assassino".

230 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views