48 CONDIVISIONI

Capodanno a Circo Massimo, l’assessore Onorato a Fanpage.it: “Roma torna Capitale del divertimento”

Blanco, Lazza e Francesca Michielin si esibiranno sul palco del Concertone di Capodanno 2024 al Circo Massimo di Roma. L’assessore al Turismo, Alessandro Onorato, ha presentato l’evento ai microfoni di Fanpage.it.
A cura di Enrico Tata
48 CONDIVISIONI
Immagine

A Roma il Capodanno in piazza è al Circo Massimo, dove l'amministrazione ha organizzato un ‘concertone' per salutare l'arrivo del 2024. Uno spettacolo che vedrà protagonisti sul palco Blanco, Lazza e Francesca Michielin. Alessandro Onorato, assessore capitolino allo Sport, al Turismo e ai Grandi eventi, si tratta di un altro ‘grande evento' per la città…

Roma ha recuperato la sua vocazione di grande Capitale dell'intrattenimento  e questo grazie anche ai grandi eventi. In questi due anni ci hanno aiutato tantissimo sul fronte del turismo, spingendo persone da ogni parte del mondo a venire a Roma ancora una volta o a rimanere a Roma un giorno in più. E questo grazie a un grande evento sportivo, oppure per via di un grande evento concertistico.

Però dobbiamo dirlo, esistono migliaia di ragazze e ragazzi romani che non se lo possono permettere. E quindi un'amministrazione comunale sana, onesta, come riteniamo sia la nostra, deve lavorare affinché si crei uno spirito di comunità, per spingere a far stare insieme le persone, a condividere momenti di gioia. Il concertone di Capodanno è rivolto in particolar modo ai giovani. Sono tre artisti che hanno venduto centinaia di migliaia di biglietti a pagamento. Blanco non più tardi di qualche mese fa ha venduto 60.000 biglietti allo stadio Olimpico, quindi ci aspettiamo il tutto esaurito e siamo convinti che più della metà delle persone che verranno, arriveranno da fuori Roma, quindi sarà un ulteriore aiuto al turismo. Inoltre, per la prima volta, al Concertone del Circo Massimo ci sarà finalmente un'area enorme per disabili vicino al palco.

Avete organizzato anche degli eventi di preparazione a questo Concertone, che riguardano le periferie di Roma. Qual è l'obiettivo?

Il Circo Massimo è la ciliegina, ma noi crediamo che appuntamenti culturali, artistici, musicali, di intrattenimento, anche di comicità, debbano esserci in tutti i quartieri di Roma. Non è un caso, per esempio, se nel periodo delle festività natalizie, da piazza Don Bosco a Torre Maura e Casal de Pazzi, fino ad arrivare proprio questa sera ad Ostia, a piazza Anco Marzio, abbiamo coinvolto Antonio Giuliani e Andrea Perroni e l'Orchestraccia.

Roma è una città che ha tanti problemi. Però Roma è città stupenda, che sull'aggregazione e sull'intrattenimento non ha nulla da invidiare a nessuno. Su questo noi abbiamo voluto recuperare una vocazione che tanti anni fa avevamo e inspiegabilmente qualcuno ha voluto perdere.

Roma è anche set di molte serie tv. Mi riferisco per ultimo a Berlino, uno spin off della Casa di Carta. Insomma, serve anche questo per valorizzare una città?

C'è molto provincialismo nella nostra città e noi dobbiamo disintegrarlo. Dobbiamo essere una città molto più internazionale, molto più moderna e molto più giovanile. Non è che Netflix arriva così per caso. Ci sono stati mesi di trattative, lotta a muro contro muro con le sovrintendenze. Io impazzisco quando leggo i commenti di qualcuno: ‘Ma Fontana di Trevi ha bisogno di Berlino? Certo che sì. Quanti di noi sono andati per una volta in più a New York perché si sono innamorati di una serie televisiva? Ecco, questo provincialismo ce lo dobbiamo un po scrollare di dosso.

Roma è arrivata a segnare il record degli arrivi turistici, ma non per caso. Il flusso turistico non è merito mio né di Gualtieri, ma è merito del nostro patrimonio archeologico, monumentale, architettonico. Ma tutto il resto ce lo siamo andati a guadagnare nelle fiere internazionali, con i grandi eventi, riportando qui il Giro d'Italia, il Giro d'Italia, i Mondiali di skate, solo per fare qualche esempio. Tutto questo unito al cinema, ma facendo i conti con il periodo storico in cui viviamo. Lo dico ai nostalgici: anch'io darei un dito della mia mano per vivere gli anni 60 a Roma. Ma basta fare non i boomer, ma i genitori dei boomer che ancora ci raccontano quant'era figa via Veneto. Ma a quell'epoca non c'erano i social, non c'era lo sviluppo digitale, la rivoluzione digitale.

Lei ha accennato al 2023 come anno record dal punto di vista del turismo. Cosa si aspetta per il 2024?

Questi risultati, non scontati, sono un punto di partenza e non di arrivo. Perché noi vogliamo rendere il turismo a Roma più sostenibile. È un turismo ancora caotico, un turismo con visitatori che fanno sempre le stesse cose in maniera banale, in maniera anche un po' casuale. Quindi noi punteremo su nuove destinazioni all'interno della città. Penso al Parco degli Acquedotti, a Forte Bravetta, via Appia, la via Francigena. Tutti luoghi che se mettessimo in altre Capitali europee, ognuno di noi prenderebbe il biglietto aereo una volta nella vita per andare a vederli. Invece a Roma fanno parte di un sistema caotico, ma pieno di cose da vedere. E quindi alla fine questi luoghi non vengono visti. E invece diventeranno luoghi inaspettati, da visitare, che spingeranno tante volte i turisti a venire a Roma per vederli.

48 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views