Caos all’Ater Roma: malagestione finanziaria tra debiti, pignoramenti e anni senza bilanci

La situazione finanziaria dell’Ater provinciale di Roma non sembra in ottima salute, soggetta ad azioni legali di pignoramento e senza bilanci approvati da anni, tant’è che a maggio scorso il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha nominato un commissario straordinario per “procedere alla predisposizione e approvazione dei bilanci consuntivi relativi alle annualità 2021, 2022, 2023” e “rimuovere le criticità individuate nella due-diligence”, ovvero un’indagine interna dalla quale sono emerse problematiche economiche e finanziarie dell’ente.
Un quadro delicato, per l’azienda regionale del Lazio che gestisce circa 8mila alloggi, che avrebbe dovuto comportare solo l’espletamento di atti che concernono l’amministrazione ordinaria dell’ente e in “esercizio provvisorio”, come sottolineato in una relazione, di febbraio 2023, del collegio dei revisori dei conti dell’Ater provinciale. Ma in questi anni invece si sono organizzati e svolti concorsi, distribuiti incentivi economici, sono stati decisi avanzamenti di carriera e si è preso in locazione un immobile a 7mila euro al mese. Operazioni che non rientrano nell’ordinaria amministrazione e che in parte sembrano incomprensibili.
“L’assenza della figura del Presidente, o del Commissario dell’Ater per la Provincia di Roma – scrive il collegio nel febbraio 2023 – e la mancata predisposizione nei termini di legge del bilancio di previsione, consentono secondo il parere dei revisori di adottare i principi applicati della contabilità finanziaria riguardanti l’esercizio provvisorio”.
Un principio di buona amministrazione evidenziato dal collegio che sottolinea anche l’assenza del presidente o del commissario, ovvero l’organo di indirizzo politico dell’ente, senza il quale si può portare avanti solo l’amministrazione ordinaria. E tra nomine e dimissioni negli ultimi anni la figura del commissario si è vista poco all’Ater provinciale. L’ente, commissariato da oltre un decennio, da giugno 2022 a maggio 2023 viene amministrato senza questa figura essenziale, poi il nuovo commissario rimane solo sei mesi dimettendosi a novembre 2023, a dicembre 2023 ne arriva uno nuovo che si dimette a luglio 2024 e per circa un altro anno l’organo d’indirizzo politico è assente all’Ater provinciale fino alla nomina di maggio scorso del commissario Paolo Della Rocca, per sistemare bilanci e situazione finanziaria non proprio ottimale dell’ente.
Anche lo stesso collegio dei revisori dei conti ha avuto un’assenza importante in passato visto che a ottobre 2022 si è dimesso il presidente mai sostituito dall’allora dg dell’Ater provinciale Luigi Bussi che non ha mai provveduto ad attivare la procedura di supplenza prevista dalle norme regionali, mantenendo un collegio dei revisori “zoppo” per quasi un anno e mezzo, in una situazione finanziaria non proprio felice. Bussi è stato nominato dg dell’Ater provinciale nel 2019 dopo una precedente sentenza in appello della Corte dei Conti. Nel 2016 infatti era stato condannato a risarcire l’Inail per un danno erariale di oltre 232mila euro più gli interessi. L’uomo giusto al posto giusto. Somma che ad aprile scorso risultava ancora non essere stata restituita visto che l’Inail in una raccomandata all’Ater provinciale e all’Asp Asilo Savoia, ente dove in quel periodo Bussi era direttore generale, sottolineava che lo stesso Bussi doveva “ancora restituire all’Inail la somma di euro 247.923,92 maggiorata degli ulteriori interessi maturati”, chiedendo di “procedere all’immediato recupero delle somme”.
La relazione del collegio dei revisori di febbraio 2023 prosegue sottolineando che “dal punto di vista operativo durante l’esercizio provvisorio non è consentito il ricorso all’indebitamento e si possono impegnare mensilmente, per ciascun programma, spese non superiori a 1/12 delle somme previste ridotte delle somme già impegnate”. Ogni ufficio quindi dovrebbe lavorare con un dodicesimo del capitolo di spesa previsto dal bilancio provvisorio prima e dal consuntivo (definitivo) poi. E all’Ater provinciale l’ultimo bilancio approvato è del 2020. Una situazione estremamente delicata dal punto di vista finanziario con una esposizione debitoria complessiva che si dovrebbe aggirare intorno ai 70 milioni tra fornitori, professionisti, tributi e imprese. Una cifra confermata da alcuni addetti ai lavori per la quale quale abbiamo chiesto dei chiarimenti all’Ater provinciale, visto che l’ultimo bilancio approvato è di 5 anni fa, senza ottenere risposta. Fanpage ha potuto visionare due atti di pignoramento nei confronti dell’azienda controllata dalla Regione Lazio. Uno da parte della Velletri Spa, una partecipata del Comune di Velletri “affidataria del servizio di accertamento, liquidazione e riscossione dei tributi e delle altre entrate comunali”, di oltre 3 milioni e 200mila euro verso un conto postale dell’Ater provinciale, l’altro da parte della Etruria Servizi Srl, concessionaria per la “riscossione coattiva del Comune di Frascati” che ad agosto scorso ha ordinato a Poste Italiane, dove l’Ater provinciale ha alcune somme depositate, un pagamento, entro 60 giorni, di circa 9 milioni e 400 mila euro.
A febbraio 2022 l’allora dg Ater Bussi ha stanziato circa 40mila euro per affidare a Confservizi Lazio l’organizzazione e “realizzazione di un concorso unico avente ad oggetto il reclutamento di risorse con profili diversi”. Il primo atto di un concorso che è stato poi espletato tra settembre e ottobre dello stesso anno. Un concorso messo in piedi in pieno esercizio provvisorio, vista l’assenza di bilanci approvati dal 2021, sembrerebbe senza il Piao, piano integrato di attività e organizzazione, comprensivo del piano triennale del fabbisogno del personale, e senza neanche l’organo di indirizzo politico dell’ente visto che il mandato dell’ultimo commissario era scaduto a giugno 2022 e il nuovo commissario è stato nominato un anno dopo a maggio 2023. Una situazione quindi che per più motivi non avrebbe permesso lo svolgimento di un concorso grazie al quale sono state assunte ben venti persone con un impegno finanziario enorme.
Impegno finanziario ampliato anche per quattro procedure di mobilità firmate dall’attuale dg Remo Pisani per due persone, dal precedente dg Bussi per il figlio Cristiano trasferitosi dall’Ater di Civitavecchia all’Ater provinciale grazie ad una determina di marzo 2023 firmata dal papà, e dal dg facente funzioni Franco Bartolomei, per un’altra persona, nel periodo di vacatio dovuto alla rimozione di Bussi ad agosto 2023 da parte del commissario Ater di allora che a settembre 2023 ha poi nominato Pisani come nuovo dg.
Un’altra operazione discutibile in un periodo di amministrazione ordinaria, senza commissario e senza bilanci, in esercizio provvisorio, è stata l’aggiudicazione, a dicembre 2024, di un immobile in locazione da parte dell’Ater provinciale. L’assegnazione dell’edificio di proprietà di Ater Roma è avvenuta tramite un’asta alla quale ha partecipato solo l’Ater provinciale che ha ottenuto lo stabile in piazza dei Navigatori ad un canone mensile di circa 7mila e 200 euro. Un’operazione discutibile, vista la situazione finanziaria dell’ente, ma anche inspiegabile visto che fino ad allora gli uffici dell’Ater provinciale erano situati, a costo zero, in un altro immobile di proprietà di Ater Roma ricevuto nel 2002 quando la Regione Lazio ha sostituito i vecchi Iacp, Istituti autonomi case popolari, con le Ater, Aziende territoriali per l’edilizia residenziale.
Per concludere in questi anni sono stati erogati numerosi incentivi economici ad alcuni dipendenti, alcuni legati alle funzioni e ai contratti di Rup (responsabile unico procedimento) per alcuni appalti, altri a discrezione dell’amministrazione su base percentuale in busta paga. Incentivi che, vista la situazione finanziaria dell’ente, potevano essere accantonati ed erogati in un secondo momento. Stesso discorso per alcuni avanzamenti di carriera sia con progressioni orizzontali, con un miglioramento esclusivamente stipendiale all'interno della stessa area o categoria contrattuale, sia con progressioni verticali, un cambiamento più significativo che implica un passaggio a un'area o categoria superiore, anche con salti di tre o quattro livelli con conseguente ingente esborso economico da parte dell’ente.
Tutte operazioni che non si dovrebbero fare in un regime di esercizio provvisorio e che hanno portato anche allo slittamento degli stipendi. In una mail interna di gennaio scorso, che Fanpage ha potuto leggere, il dg ha informato i dipendenti che “a causa dei debiti maturati negli anni” nei confronti di un’azienda, erano arrivati “diversi pignoramenti” che avevano “bloccato tutti i conti correnti aziendali”, generando “un blocco di liquidità di Cassa che era destinata alla copertura degli stipendi”. Rassicurando il personale di aver immediatamente adottato “tutte le procedure per ripristinare in tempi brevi la liquidità di cassa”, il dg ha concluso la mail comunicando al personale che stava “facendo il possibile per poter garantire l’accredito degli stipendi di gennaio 2025 entro e non oltre il 7 febbraio”. Uno slittamento dei pagamenti che secondo alcuni addetti ai lavori è diventata una prassi dallo scorso agosto.
Abbiamo chiesto dei chiarimenti sulla vicenda all’Ater provinciale e alla Regione Lazio, che deve vigilare sull’ente, ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta.
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