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Botti illegali a Capodanno, sequestrati quasi 1000 chili di esplosivi a Roma

Sono quasi 1000 i chilogrammi sequestrati dalle forze dell’ordine nelle ultime ore in tutto il territorio della capitale, da Acilia ad Anzio, fino a Garbatella e Castelli Romani.
A cura di Beatrice Tominic
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Le immagini del materiale esplosivo sequestrato ad Acilia.
Le immagini del materiale esplosivo sequestrato ad Acilia.

Raggiunge quasi il peso di quasi 1000 chili il materiale pirotecnico illegale sequestrato a Roma nelle ultime ore da carabinieri e polizia. Nonostante l'ordinanza emessa dal sindaco della capitale Roberto Gualtieri, dai controlli delle forze dell'ordine sono sempre molti i ritrovamenti di fuochi d'artificio e esplosivi illegali: già più di due settimane sono stati sequestrati materiali trovati in possesso di venditori non autorizzati.

Da tempo le forze dell'ordine continuano a monitorare le reti di vendita, sia quelle tradizionali e locali, come negozi e bancarelle che quelle online. Nelle ultime ore sono state ritirate ingenti quantità di esplosivo ad Acilia, nei quartieri della Garbatella e  Trieste, ma anche ai Castelli Romani e ad Anzio, nel litorale sud della capitale.

I negozi illegali ad Acilia e nel quartiere Trieste

Il primo controllo che ha portato al sequestro di materiale esplosivo è quello realizzato ad Acilia, dove gli investigatori del X Distretto Lido ha trovato in un negozio non autorizzato alla vendita 8 cartoni di raudi, fumogeni, petardi, batterie ed altro materiale pirotecnico illegale per un peso totale di circa 600 chilogrammi, di cui 200 di massa attiva esplodente. Per distruggere tutto il materiale rinvenuto è stato necessario richiedere la collaborazione del nucleo di artificieri: denunciato il titolare dell'attività.

Stessa sorte è toccata anche ad un negozio di casalinghi nel quartiere Trieste dove gli agenti del II Distretto Salario-Parioli, hanno trovato altri 30 chili di ordigni pirotecnici di categoria non vendibile che erano conservati in maniera non idonea e pericolosa: anche questo materiale è stato immediatamente posto sotto sequestro. I titolari di entrambe le attività sono stati denunciati alla magistratura per violazione dell’articolo 678 del codice penale, cioè fabbricazione o commercio abusivo di materie esplodenti.

Altri denunciati sui Castelli Romani e a Garbatella

Sono 50, invece, i chili di materiale altamente pericoloso scoperti in un paese dei Castelli Romani dove un ragazzo, dal bar gestito dalla propria famiglia, vendeva i botti pubblicizzandosi sui social.

Sempre online, ma tramite l'uso di sistemi di messaggistica, avveniva invece la vendita degli esplosivi da parte di un ragazzo che consegnava i botti dalla sua casa alla Garbatella. Qui la Polizia Amministrativa, già intervenuta nella zona dei Castelli Romani, hanno sequestrato 23 batteria da lancio da 100 colpi ciascuna, cioè dei veri e propri fuochi d'artificio.

Anche il ragazzo della Garbatella è stato denunciato, come i titolari dei negozi, per fabbricazione o commercio abusivo di materie esplodenti. Diversamente, però, il ragazzo dei Castelli ha è stato denunciato anche per l'aerticolo 53 del T.U.L.P.S. che vieta la fabbricazione, il trasporto, la detenzione e la successiva immissione sul mercato di prodotti esplodenti.

Oltre 300 chili di materiali pirotecnici sequestrati ad Anzio

Anche i carabinieri continuano con questo genere di attività su tutto il territorio: è proprio durante uno dei controlli che hanno rinvenuto oltre 300 chili di materiale pirotecnico in un'abitazione di Anzio, nel litorale sud della capitale. Si tratta, in particolare, di 65 confezioni di razzi, cobra e bengala; 27 cipolle artigianali di varie dimensioni; 16 scatole di batteria da 100 e 200 colpi; 60 scatole di fuochi d’artificio di piccole dimensioni (petardi, stelle, vulcano), e la somma in contanti di circa 400 euro.

Dopo essere stati fermati a bordo dell'automobile ed essere stati sorpresi in possesso di materiale pirotenico, i carabinieri della Stazione Lavinio Lido di Enea hanno deciso di approfondire le verifiche nella loro casa. Successivamente alla perquisizione sono stati denunciati in stato di libertà un uomo di 45 anni e una donna di 45, gravemente indiziati del reato fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti.

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