Blitz per la Palestina a Montecitorio dopo l’incendio alla Flotilla, tensione con le forze dell’ordine

La mattina di martedì 9 settembre un gruppo di lavoratori e lavoratrici dell'arte e dello spettacolo, insieme al sindacato Camere del lavoro autonomo e precario (Clap), si è presentato in piazza Montecitorio per un'azione di protesta contro l'attacco subito nella notte dalla Global Sumud Flotilla al largo delle coste di Tunisi e per invocare uno sciopero generale a sostegno della spedizione umanitaria. I carabinieri sono intervenuti provando a rimuovere la grande bandiera palestinese e facendo spostare gli attivisti, che intonavano: "Blocchiamo tutto". Gli attivisti e le attiviste del mondo dello spettacolo e dell'arte hanno anche criticato la modalità dell'intervento dei carabinieri, definita "sproporzionata".
L'azione dei lavoratori dello spettacolo a Montecitorio
Dopo essere stati fatti allontanare da piazza Montecitorio, i manifestanti si sono spostati davanti alla sede del ministero della Cultura in via del Collegio Romano. Qui hanno esposto striscioni contro le politiche ministeriali e per la libertà della Palestina, sollevando anche bandiere palestinesi e kefiah.
In un messaggio pubblicato sui social hanno rivendicato l'azione: "Questa mattina è stato occupato lo spazio davanti al Parlamento a sostegno della Global Sumud Flotilla e per invocare uno sciopero generale. Dopo le parole dei portuali di Genova, blocchiamo tutto: il mondo dell'arte si mobilita contro i fascismi, il riarmo, i tagli alla cultura e per la Palestina libera". Il riferimento è alla minaccia dei lavoratori del porto del capoluogo ligure di bloccare i porti d'Europa se la spedizione umanitaria diretta a Gaza fosse stata attaccata.
In risposta all'attacco subito questa notte da una nave della Flotilla a Tunisi, è stato convocato un presidio per le 19.00 di martedì 9 settembre a piazzale Aldo Moro, davanti alla sede dell'università Sapienza.