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Blitz interforze in corso a Roma dopo le minacce al sindaco Roberto Gualtieri: indagini anche sui social

Blitz di agenti e militari alle porte della capitale, dove sono hanno trovato sistemazione le famiglie che vivevano nelle villette demolite, dopo le minacce arrivate su Facebook al sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
A cura di Beatrice Tominic
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Militari e agenti sono al lavoro in queste ore nella periferia est della Capitale, nella zona di Valle Martella, dopo le minacce arrivate mezzo social al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. È proprio in questi territori che avrebbero trovato sistemazione le famiglie sgomberate dalle villette demolite lo scorso 28 ottobre 2025 a Rocca Cencia, considerate roccaforte dei clan sinti e fortini per lo spaccio.

L'operazione interforze dopo le minacce al sindaco Gualtieri

Carabinieri e agenti sono arrivati a Valle Martella poco prima delle ore 23. L'intervento è scattato dopo le minacce rivolte al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e alla sua famiglia da parte di uno dei membri delle famiglie sgomberate. Nel suo profilo social ha pubblicato una foto in cui si mostra con un fucile fra le braccia e, in poche righe, minaccia il sindaco. "Hai buttato giù casa mia, ora tocca a te e alla tua famiglia", si legge nel post.

Ulteriori minacce erano state lasciate dallo stesso profilo,  sotto alla foto di una delle villette demolite. "C'era tutta la mia vita, la mia famiglia, la mia infanzia, il mio tutto – si legge sotto a un altro post – Siete pregati di parlare con rispetto. Nessuno ha levato niente a nessuno: loro hanno levato un tetto a una famiglia", continua. E ancora: "Ma tanto chi li ha portati a questo pagherà. Altro se pagherà. Dio è grande".

Le indagini sul profilo social da cui sono partite le minacce

Carabinieri e agenti si trovano in queste ore nella periferia est della capitale, nel frattempo le indagini non si arrestano. Gli accertamenti stanno continuando anche online, sui social network, in particolar modo Facebook. Spetta agli inquirenti cercare di chiarire chi abbia scritto parole d'odio e intimidatorie nei confronti del sindaco Gualtieri, della sua famiglia e dello Stato dal profilo Facebook riconducibile a Silvio Hilicic. Agenti e carabinieri dovranno cercare di accertare chi sia stato a scrivere quelle minacce, vagliando chiunque possa aver avuto accesso al profilo in questione.

Secondo quanto riporta la Repubblica, infatti, Hilicic attualmente risulta essere detenuto in carcere. Compito degli inquirenti anche rintracciare l'arma che viene mostrata nella foto per minacciare Gualtieri: un fucile da guerra.

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