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Bidello abusa di 10 bambine a scuola: condannato a 8 anni

L’uomo, 67 anni, è stato riconosciuto responsabile di aver compiuto atti di violenza sessuale nei confronti di dieci bambine tra i 4 e i 13 anni in un istituto comprensivo alla periferia di Roma. Era agli arrestati domiciliari dal 30 gennaio 2019. Le bambine lo chiamavano “il mostro delle femmine”.
A cura di Redazione Roma
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È stato condannato a otto anni di reclusione con l'accusa di aver molestato bambine dai 4 ai 14 anni in un istituto comprensivo alla Pisana. Agli arresti domiciliari dal 30 gennaio 2019, il 67enne che lavorava come alla scuola Nelson Mandela di via della Pisana nel quartiere Aurelio è accusato di aver compiuto violenze sessuali. Le indagini hanno documentato gli abusi avvenuti nelle diverse sedi dell'istituto, dove l'uomo aveva preso di mira bambine sia della scuola dell'infanzia che delle medie.

La preside aveva scelto di trasferire l'uomo, incensurato e verso cui fino a quel momento nessuna nutriva nessun sospetto, dalla scuola dell'infanzia alle medie, dopo il resoconto della fuga di una bambina semi nuda dal bagno dove si trovava l'uomo. Nessuna prova, nessuna accusa formale, così la dirigente scolastica si era potuta limitare a spostare il collaboratore scolastico alle medie segnalando però l'episodio alle forze dell'ordine che iniziano con discrezioni a indagare.

Nonostante gli occhi addosso l'uomo ha continuato con le molestie e le violenze fino a essere arrestato. Era diventato famoso con il soprannome sinistro de "il mostro delle femmine" come hanno raccontato, ascoltate in sede protetta, le sue giovanissime vittime. La prima a farsi avanti è stata una bambina di cinque anni che, ascoltata da una psicologa dell'ospedale Pediatrico del Bambino Gesù, ha raccontato cosa le aveva fatto l'uomo a scuola.

I genitori, che hanno subito sporto denuncia, si erano rivolti alla specialista dopo alcuni comportamenti anomali e preoccupanti della bambina, che si mostrava sempre molto tesa e scoppiava a piangere al minimo contatto fisico con i maschi, anche suoi coetanei. La prima denuncia ha innescato una reazione a catena facendo aumentare gli episodi di violenza addebitati all'uomo.

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