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Benzinaio ucciso ad Ardea, convalidato il fermo del killer 18enne: “Sono stato io, non volevo”

Il giudice ha convalidato il fermo di Marco Adamo, il 18enne che il 27 maggio ha ucciso con una coltellata Nahid Miah in una rapina. Il ragazzo è accusato di omicidio volontario.
A cura di Natascia Grbic
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Il giudice per le indagini preliminari di Velletri ha convalidato il fermo di Marco Adamo, il ragazzo di 18 anni arrestato per l'omicidio di Nahid Miah, il benzinaio di Ardea ucciso lo scorso 27 maggio. Il ragazzo, che si trova adesso nel carcere di Velletri, ha ammesso l'omicidio, confermando quanto detto ai carabinieri subito dopo il suo arresto. Ossia che non intendeva uccidere l'uomo, e di aver saputo della sua morte solo la sera, guardando le notizie sullo smartphone. Il giudice, adesso, emetterà un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Adamo, difeso dall'avvocato Paolo Foti.

Marco Adamo è stato arrestato domenica dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati e della Compagnia di Anzio. Il 18enne si nascondeva in un appartamento a Cisterna di Latina: dopo l'omicidio si era disfatto della moto, una Bmw bianca rubata la sera prima a tre ragazzi che a loro volta l'avevano rubata a Roma, bruciandola in un bosco ad Ardea. Sempre qui aveva gettato il coltello, con una lama da 16 centimetri ancora sporca di sangue. Quando i carabinieri lo hanno arrestato ha ammesso subito l'omicidio, dicendo però che non voleva uccidere Miah, ma solo rapinarlo. Adamo, dopo aver colpito il 36enne al cuore con il coltello, è fuggito, cercando di far perdere le sue tracce. Con sé ha portato il portafoglio della vittima, con all'interno l'incasso della mattinata: 570 euro.

Nahid Miah è morto dopo un'ora di agonia. L'uomo, che lascia una moglie e due figli piccoli, stava andando a pranzo a casa dalla sua famiglia quando è stato rapinato e ucciso. I soccorritori del 118 hanno tentato per un'ora di rianimarlo, al fine di stabilizzarlo e portarlo in ospedale con l'eliambulanza. Alla fine si sono dovuti arrendere e constatarne il decesso.

L'arresto di Marco Adamo è arrivato dopo giorni di indagini serrate, con i carabinieri che hanno visionato non solo le immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione di servizio, ma anche quelle della zona. In questo modo hanno ricostruito i suoi movimenti, confrontati poi con gli spostamenti registrati sul suo cellulare, e sono risaliti ai primi autori del furto della moto. Ricostruendo la loro rete relazionale, sono arrivati al 18enne, arrestato con l'accusa di omicidio volontario.

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