719 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

È tempo di carciofi: i piatti della tradizione romana

Il carciofo è uno degli ortaggi caratteristici della cucina romanesca e del Lazio, protagonista di ricette ricercate che da novembre ad aprile tornano nei menù di ristoranti e osterie come la coratella con i carciofi, il carciofo alla giudia e i carciofi alla romana. L’abbacchio con i carciofi è poi uno dei piatti immancabili per la Pasqua. Il Carciofo romanesco del Lazio è stato anche riconosciuto come prodotto con indicazione geografica protetta.
A cura di Redazione Roma
719 CONDIVISIONI
Carciofi alla giudia
Carciofi alla giudia

Arriva la stagione dei carciofi, la pianta il cui frutto nasconde un cuore che è un alimento prelibato usato a tavola come contorno, antipasto o condimento per primi. Il carciofo è storicamente presente nella tradizione culinaria romanesca e del Lazio, tanto che è stata riconosciuta l'indicazione geografica protetta (IGP) per il Carciofo romanesco del Lazio, coltivato in alcuni comuni in provincia di Viterbo, Roma e Latina. Famosa la Sagra del Carciofo di Ladispoli, la cui prima edizione risale al 1950, e quella di Sezze, arrivata nel 1969.

Ecco alcune delle ricette tradizionali:

Carciofo alla giudia

Sua maestà il carciofo alla giudia, un piatto diventato un cult della tradizione culinaria ebraica romanesca, servito soprattutto come antipasto, proposto magari come alternativo a un fiore di zucca o di un filetto di baccalà. Le più antiche tracce documentali di questo piatto inventato nel ghetto ebraico di Roma risalgono addirittura a XVI secolo. Per ottenere un carciofo alla giudia fritto a dovere è d'obbligo utilizzare i migliori e maturi carciofi romaneschi, quasi privi di spine, che vengono aperti e fritti integralmente immergendoli per il gambo dopo aver eliminato le foglie più superficiali lasciando solo la così detta ‘mammola'. Alla fine della cottura le foglie, se cotte a regola d'arte saranno fine e croccanti come delle patatine fritte!

Carciofi alla romana

I carciofi alla romana sono un altro grande classico della cucina romanesca, ma invece che fritti vengono cucinati al tegame. Anche in questo caso la varietà da utilizzare è quella del carciofo romanesco. I carciofi vengono puliti finemente con un coltello ben affilato, eliminando la gran parte del gambo, tutte le foglie, le spine e anche il cuore, al posto del quale va posto un tritato di prezzemolo, mentuccia, pangrattato aglio, sale e pepe (ma le varianti sono pressoché infinite da cucina a cucina). Così preparati i carciofi sono messi a cuocere in un tegame con coperchio con acqua, vino bianco e olio .

Coratella con i carciofi

Non poteva poi mancare un piatto a base di interiora di animale, il famoso quinto quarto per cui la cucina romana è famosa in tutto il mondo. Parliamo della coratella (cuore, fegato e polmoni, ma anche reni, milza e animelle) di agnello da letto, preparata con i carciofi puliti e tagliati a spicchi, unitamente a un paio di spicchi d'aglio e ad abbondante cipolla. Un piatto dal sapore deciso per veri appassionati.

Abbacchio con i carciofi

Altro grande classico delle tavole (soprattutto casalinghe) è l'abbacchio con i carciofi. La preparazione è simile è quella della coratella, è una variante del più classico abbacchio al forno con le patate di solito cucinate per la Pasqua.

719 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views