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Assolto il compagno di Camilla Sanvoisin, la 25enne trovata morta per overdose alla Giustiniana

Accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in relazione ad alcune dosi di metadone, Giacomo Celluprica è stato assolto “perché il fatto non sussiste”.
A cura di Enrico Tata
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Giacomo Celluprica è stato assolto "perché il fatto non sussiste". Il 35enne era accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in relazione ad alcune dosi di metadone rinvenute nell'abitazione che condivideva con la fidanzata, Camilla Sanvoisin. La ragazza, 25 anni, venne trovata morta, forse per overdose, lo scorso febbraio all'interno dell'appartamento alla Giustiniana, Roma.

Il pm aveva chiesto una condanna a tre anni, ma il giudice ha accolto la tesi della difesa e ha assolto l'imputato. Secondo la versione di Celluprica, insieme a Camilla avrebbero assunto droga e poi lui si sarebbe addormentato profondamente. Al risveglio, avrebbe trovato Camilla priva di sensi e avrebbe chiamato i soccorsi. Sulla morte della 25enne c'è ancora un'inchiesta aperta, ma l'avvocato difensore di Celluprica, Alessandro De Federicis, ha sottolineato come le indagini abbiano chiarito "che le sostanze che la ragazza aveva assunto non sono state cedute dal mio assistito. La consulenza tossicologica ha confermato la sua totale estraneità a questa tragica vicenda".

Dopo la morte di Camilla, Celluprima ha raccontato la sua versione dei fatti. Ha ammesso che in casa c'era del metadone, "ma era contenuto all'interno di alcune fiale sigillate, che mi erano state regolarmente consegnate. Questa è stata l'unica ragione per la quale mi hanno portato via. Il problema è che questa tragedia si sta gonfiando mediaticamente, come se io e Camilla fossimo una carogna sulla quale ci si deve avventare. Vivevamo insieme, eravamo molto innamorati. Da quando ci siamo conosciuti non è mai passato più di un giorno nel quale siamo stati divisi".

Il metadone, ricordiamo, è un oppioide che viene utilizzato per trattare persone dipendenti da sostanze stupefacenti. Un farmaco che però deve essere utilizzato sotto stretto controllo medico perché anche il metadone può causare assuefazione e dipendenza. Una overdose da metadone può portare anche alla morte.

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