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Aspetta i nipotini davanti scuola, anziano preso a pugni: “Mi sono svegliato in ospedale, chi sa parli”

Un uomo di settantasei anni è stato aggredito mentre aspettava i nipotini davanti scuola. Si è svegliato in ospedale e non ricorda nulla: “Cerco testimoni che mi aiutino a ricostruire la vicenda”.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Stava aspettando in macchina che i nipotini uscissero da scuola per salutarli. Nel frattempo stava controllando il cellulare: all'improvviso però ha perso i sensi, risvegliandosi all'ospedale di Belcolle. Inizialmente si era pensato a un malore, ma l'uomo non ha dubbi: qualcuno lo ha aggredito, tirandogli un pugno. I ricordi dell'uomo sono avvolti nella nebbia: non ha visto chi lo ha colpito e ha lanciato un appello per cercare testimoni che possano aiutarlo a identificare l'aggressore. Sembra infatti che alcune persone abbiano visto l'accaduto, riferendo ai soccorritori del 118 di un uomo che ha picchiato l'anziano mentre si trovava in macchina.

"Il giorno giovedì 23 novembre alle ore 15.45 circa su strada di fronte la scuola "S. Canevari" in via Cattaneo, uscita asilo, a ridosso scale della Viterbese seduto al posto di guida della mia Opel Corsa bianca, venivo aggredito con un pugno in pieno viso, di tale violenza da essere spostato sul sedile laterale", scrive l'uomo sul gruppo Facebook di Viterbo. "La conseguenza del colpo ha provato un abbandono e la perdita di conoscenza. Il pronto intervento del 118 e la professionalità del pronto soccorso di Belcolle hanno evitato conseguenze peggiori. Mi affido alla sensibilità dei nonni, delle madri e dei padri per ricostruire l'aggressione. Al personale del 118 un cittadino ha confermato che è stata una reale aggressione. Mi affido a chi ha assistito al deprecabile gesto per aiutarmi. Un grazie di cuore a chi mi aiuterà e all'aggressore vergogna".

Al momento l'aggressore non è stato ancora identificato. Gli agenti della polizia stanno lavorando per ricostruire l'accaduto, inizialmente catalogato come malore. Tantissima solidarietà è arrivata all'anziano dai suoi concittadini, che hanno espresso sdegno per l'accaduto e hanno contribuito a far girare il suo appello. Di chi l'ha picchiato però, non c'è ancora traccia.

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