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Anziani picchiati, quasi soffocati col cibo e lasciati col pannolone sporco: 17 indagati nella Rsa

Sono 17 tra infermieri e operatori socio sanitari gli indagati in una Rsa di Civitavecchia. Secondo le indagini effettuate dai carabinieri, avrebbero maltrattato gli anziani ospiti della struttura, picchiandoli, lasciandoli per ore col pannolone sporco e alimentandoli a forza con siringhe piene di cibo frullato.
A cura di Natascia Grbic
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Abbandonati per ore nella sala ricreazione della Rsa col pannolone sporco e senza essere cambiati, completamente in balia di loro stessi e senza nessuno che si preoccupasse per loro. Alimentati con siringhe contenenti cibo frullato, spinte nella loro gola fino a rischiare di essere soffocati. Storditi con psicofarmaci (benzodiazepine e antipsicotici) senza nessuna prescrizione medica, picchiati, umiliati e immobilizzati a letto. Sembra il racconto di un libro dell'orrore e invece è ciò che accadeva in una Rsa di Civitavecchia, dove 17 tra infermieri e operatori socio sanitari sono accusati di maltrattamenti, sequestro di persona e falso. Secondo un'indagine condotta dai carabinieri, quelli che sarebbero dovuti essere dei professionisti si sono dimostrati solo degli aguzzini. E invece di prendersi cura degli anziani, così come richiesto dalle loro famiglie che glieli avevano affidati, li maltrattavano e trattavano in modo indegno.

Questa mattina 17 tra infermieri e operatori sociosanitari si sono visti recapitare dai carabinieri di Civitavecchia un avviso di chiusura indagini nei loro confronti. A seconda delle posizioni devono rispondere dei reati di maltrattamenti, sequestro di persona e falso. Le indagini sono partite in seguito alla denuncia presentata ai militari dai familiari di un anziano ospite della struttura, che avevano notato comportamenti anomali nei confronti del loro caro.  A quel punto, sono scattate le verifiche dei militari della Stazione competente e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia, che hanno monitorato le attività portate avanti all'interno della struttura, sequestrato e analizzato le cartelle cliniche dei pazienti. Le persone indagate sono state invitate a eleggere domicilio in vista di un eventuale processo nei loro confronti.

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