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Indagine sulla morte di Andrea Purgatori

Andrea Purgatori, i risultati degli esami al cervello a settembre: cosa è emerso dall’autopsia

I primi esiti dell’autopsia sulla salma di Andrea Purgatori morto per una malattia fulminante confermano il tumore ai polmoni e un problema cardiopolmonare. Per i risultati degli esami al cervello serve attendere settembre.
A cura di Alessia Rabbai
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I risultati degli esami istologici al cervello sulla salma di Andrea Purgatori arriveranno a settembre. Ieri all'Istituto di medicina legale di Tor Vergata è stata svolta l'autopsia dalle prime informazioni trapelate ancora parziali già in serata confermerebbero che la morte sia stata provocata da un tumore ai polmoni e da un problema cardiopolmonare, mentre sarebbe stato evidenziato un ispessimento del cervello.

L'ispezione del cervello servirà a chiarire se al suo interno fossero presenti metastasi cerebrali o tracce di ischemia. Si tratta di risultati tuttavia ancora incompleti, per un quadro chiaro è necessario attendere settembre. Pare invece esclusa l'ipotesi formulata finora dai famigliari, ossia che a determinare il decesso del giornalista scomparso all'età di settant'anni il 19 luglio scorso si stata un'infezione, una pericardite settica. Terminata l'autopsia, la salma di Andrea Purgatori ha ricevuto il nulla osta ed è stata riconsegnata ai famigliari.

Le due diagnosi sulla malattia: metastasi cerebrale ed ischemia

La famiglia di Purgatori aveva presentato un esposto in procura assistita dagli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silveri, per far luce sulle cause del decesso del giornalista. Per la sua morte attualmente sono indagati per omicidio colposo due medici della clinica di Roma Nord, dov'era in cura. Per la Procura e il pubblico ministero titolare del fascicolo Giorgio Orano è da chiarire i professionisti assistiti dall’avvocato Fabio Lattanzi abbiano formulato una diagnosi corretta, ossia metastasi al cervello partite da un tumore ai polmoni e se la radioterapia alla quale è stato sottoposto lo abbia reso ancora più debole fino alla morte.

I due medici indagati hanno sostenuto la prima delle due diagnosi arrivate a Purgatori, ossia appunto quella delle metastasi cerebrali e del tumore al polmone, mentre altri specialisti avrebbero proteso per l'ischemia. Nel frattempo gli inquirenti hanno acquisito tramite i carabinieri le cartelle cliniche del paziente e i risultati della tac sulla quale ci sarebbero stati dei diverbi tra dottori e stanno ascoltando alcuni testimoni tra sanitari e amici che sono stati a contatto con lui nel periodo della sua malattia.

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