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Indagine sulla morte di Andrea Purgatori

Morte del giornalista Andrea Purgatori, tra le ipotesi un’infezione

Gli inquirenti formulano diverse ipotesi sulla morte di Andrea Purgatori, tra le quali un’infezione, una pericardite settica. A chiarire cause del decesso e responsabilità dei medici sarà l’autopsia.
A cura di Alessia Rabbai
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Tra le ipotesi sulla morte di Andrea Purgatori c'è quella che ad ucciderlo sia stata un'infezione, una pericardite settica. Come riporta Il Corriere della Sera dopo l'esposto presentato dalla famiglia, il pubblico ministero Giorgio Orano della Procura di Roma che indaga sulla vicenda della scomparsa del giornalista ieri ha incaricato Luigi Marsella del Policlinico di Torvergata di accertare le cause del decesso e far luce sulla patologia di cui era affetto. L'autopsia è in programma per il pomeriggio di mercoledì prossimo 26 luglio all'Istituto di Medicina legale del Policlinico di Tor Vergata, i primi risultati potrebbero arrivare già in serata. La famiglia di Andrea Purgatori, sostenuta dagli avvocati Alessandro e Michele Gentiloni Silveri, ha nominato come medico di fiducia per assistere Vincenzo Pascali, direttore dell'Istituto di Medicina legale della Cattolica.

Indagine sull'operato dei medici

Il pm intende passare al vaglio l'operato dei medici che hanno avuto in cura Purgatori, per cercare eventuali collegamenti tra l'agire dei professionisti e la sua morte. Ciò che gli inquirenti chiederanno è se abbiano rispettato le raccomandazioni indicate nelle linee guida pubblicate dalla legge 24/2017 o le buone pratiche clinico assistenziali. Ad essere finora iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo sono due medici di una clinica di Roma Nord, difesi dall'avvocato Fabio Lattanzi: chi ha formulato la prima diagnosi e un suo collaboratore che l'ha confermata.

Le due diagnosi differenti

Purgatori aveva chiesto pareri sul suo stato di salute a diversi medici, che si sono divisi tra due diagnosi: chi ha detto avesse metastasi cerebrali a seguito di un tumore ai polmoni che si sarebbe diffuso al cervello, altri invece erano convinti che si trattasse di ischemie diffuse. Pare che nell'ultimo periodo della sua malattia ci sia stata un diverbio tra professionisti sui risultati di una Tac. Gli esiti dell'autopsia dunque serviranno a chiarire diversi punti: cosa abbia causato al morte di Purgatori, se sia stata sbagliata la diagnosi e se conseguentemente il paziente sia stato sottoposto ad una terapia errata. E soprattutto se, agendo diversamente, si sarebbe potuto salvare.

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