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Covid 19

Allarme Omicron, casi Covid di nuovo in crescita anche nel Lazio

L’avvertimento dell’assessore D’Amato: “La fine dello stato di emergenza non significa un tana libera tutti”.
A cura di Enrico Tata
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La curva dei contagi sta ricominciando, per ora lentamente, a salire. I nuovi casi di Covid giornalieri sono in crescita in tutta Italia e anche nel Lazio, come è evidente osservando il grafico in alto e la linea (in viola) della media mobile a sette giorni. Ieri l'assessore D'Amato ha sottolineato che si sta riducendo il divario tra guariti e nuovi contagi. Per questo, ha avvertito, la fine dello stato di emergenza non significa un tana libera tutti e in questo senso è importante che "coloro che sono stati positivi e non hanno fatto la dose booster la facciano trascorsi i 120 giorni".

Per quanto riguarda i vaccini anticovid nel Lazio, è stata superata ieri quota 13.290mila vaccini complessivi e 3,8 milioni di dosi booster inoculate, con oltre l'80 per cento di copertura con booster della popolazione adulta. Nella fascia pediatrica 5-11 anni sono oltre 145mila i bambini che hanno ricevuto la prima dose, cioè il 39 per cento. Sul fronte degli ospedali, continua il calo dei ricoveri e delle terapie intensive: attualmente sono occupati il 16,5 per cento dei posti letto nei reparti ordinari e il 9,8 per cento dei posti letto nelle terapie intensive.

Ha spiegato il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, presentando i dati del report settimanale, che il recente incremento dei nuovi casi a livello nazionale (in basso il grafico Gimbe) "consegue verosimilmente all’interazione di vari fattori: rilassamento della popolazione, diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2, persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso, verosimile calo della protezione vaccinale nei confronti dell’infezione dopo qualche mese dalla dose booster. In ogni caso, al di là delle motivazioni, i dati dimostrano che la circolazione del virus è ancora molto elevata: quasi 40 mila nuovi casi al giorno, oltre 1 milione di positivi e un tasso di positività dei tamponi all’11,4%". Per capire se si tratta dell'inizio di una nuova ondata oppure semplicemente di un rimbalzo temporaneo occorreranno almeno sette/dieci giorni. "Nel frattempo, indipendentemente dalla scadenza dello stato di emergenza, è pura follia pensare di abbandonare l’utilizzo delle mascherine al chiuso, fondamentali per contenere il più possibile la trasmissione del contagio, vista anche la limitata efficacia del vaccino nel ridurre il rischio di infezione. Sul fronte delle vaccinazioni, considerato che un’ampia fetta della popolazione è suscettibile al contagio, rimane prioritaria la somministrazione del ciclo primario a 4,67 milioni di persone e del booster a 2,8 milioni, in particolare agli over 50 a rischio elevato di malattia grave".

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