video suggerito
video suggerito

All’Ara Pacis una mostra con opere false: rinviati a giudizio curatore e collezionista

Opere false alla mostra ospitata all’Ara Pacis di Roma. Dopo le indagini scattate lo scorso aprile, due persone sono rinviate a giudizio.
A cura di Beatrice Tominic
0 CONDIVISIONI
Una foto dalla mostra all’Ara Pacis.
Una foto dalla mostra all’Ara Pacis.

Sono due le persone rinviate a giudizio per aver esposto pezzi falsi durante una mostra organizzata negli spazi espositivi dell'Ara Pacis a Roma. I reperti nel mirino, accreditati come ritrovamenti storici dal valore di 700mila euro, sono in tutto sette. E, in realtà, sarebbero stati acquistati online.

La mostra si era svolta dal mese di maggio a quello di settembre nel 2023: nel corso delle visite è arrivata la segnalazione della possibilità che fossero stati esposti del falsi. Le prime verifiche da parte della Guardia di Finanza hanno accertato che si trattava, in parte, di opere finte e le indagini sono scattate immediatamente. A circa cinque mesi di distanza, sono due le persone rinviate a giudizio: si tratta del curatore dell'esposizione e di un collezionista.

Reperti falsi alla mostra, le accuse

A chiedere il rinvio a giudizio dei due è stata la Procura che contesta a entrambi l'accusa di contraffazione di opere d'arte con l'obiettivo di trarne profitto attraverso il commercio. A questo, per l'organizzatore della mostra, di aggiunge anche l'aggravante relativa al ruolo di pubblico servizio come curatore della mostra voluta dalla Soprintendenza capitolina ai Beni Culturali.

La mostra e i reperti falsi: le indagini

La mostra era costituita da circa 80 opere esposte fra cui i quattro reperti falsi: un pannello a rilievo in marmo, una testa di Athena Parthens, l'Aquila imperiale e una stele votiva.

"Non c'era malafede, è stato un errore", si difende l'avvocato del collezionista, come riportato da il Corriere della Sera. Una versione che opposta a quella della Procura. La falsità dei reperti è stata accertata da esperti di arte e archeologia, come i professori Andrea De Libertis, Andrea Pancotti e Matteo Miletti, mentre le indagini sono scattate dopo alcune segnalazioni anonime.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views