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Aggressione neofascista al liceo Bramante occupato, gli studenti: “Sono entrati dicendo di voler spaccare tutto”

Due notti di violenza al liceo artistico Bramante di Roma, occupato dagli studenti. Un gruppo di quindici neofascisti ha fatto irruzione nella scuola lanciando bottiglie e disegnando svastiche. Dopo una seconda aggressione, gli studenti hanno deciso di concludere l’occupazione.
A cura di Francesco Esposito
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Il liceo artistico Bramante di Roma (Foto da Google Maps)
Il liceo artistico Bramante di Roma (Foto da Google Maps)

Un gruppo di neofascisti avrebbe assaltato il liceo artistico Donato Bramante nel quartiere Tufello a Roma nella notte fra giovedì 23 e venerdì 24 ottobre 2025. È quanto denunciano gli studenti che in quel momento occupavano l'istituto e che, insieme alla dirigenza, hanno convocato un'assemblea straordinaria di tutta la comunità scolastica.

L'assalto al liceo Bramante da parte di un gruppo di neofascisti

"Un gruppo di circa quindici ragazzi, riconducibili ad ambienti di estrema destra per via dei cori chiaramente neofascisti, è entrato con la forza all'interno delle mura scolastiche", scrive in un comunicato il Collettivo Bramante. Secondo le testimonianze dei ragazzi presenti all'interno dell'istituto, gli assalitori gridavano di voler "spaccare tutto".

"Appena dopo essere riusciti a entrare nell'atrio – continua il comunicato del collettivo -, è iniziato un tentativo di distruzione della nostra scuola, con lanci di bottiglie nei corridoi e svastiche disegnate sui muri del piano terra". Gli studenti hanno provato a contenere gli intrusi e a spingerli "verso il giardino della scuola, principalmente per allontanarli dall'interno dell'edificio e guadagnare tempo".

L'assalto, però, è continuata e, sempre secondo quanto scritto dal collettivo, "mentre un occupante stava cercando di serrare una porta con una sedia, è stato preso di mira. A quel punto è partita una vera e propria aggressione squadrista nei confronti del ragazzo già ferito".

La seconda aggressione fra venerdì 24 e sabato 25 ottobre

La situazione sembrava essersi risolta così, ma il gruppo di estrema destra sarebbe tornato per irrompere nella scuola occupata anche la notte successiva, quella fra venerdì 24 e sabato 25 ottobre. Il gruppo, con i volti coperti, si è ripresentato. Inizialmente gli occupanti avrebbero respinto l'assalto non consentendo loro di accedere all'interno dell'edificio. A quel punto, racconta il collettivo, "il gruppo ha iniziato a lanciare sassi e bottiglie di vetro contro l'ingresso principale, rischiando di colpire gli occupanti".

"Dopo questa nuova aggressione, il gruppo è riuscito a scavalcare il cancello del giardino e, una volta entrato nel cortile, utilizzando cassonetti della spazzatura come arieti, calci e bastoni ha distrutto il pannello della porta d'ingresso – prosegue il comunicato -. Attraverso il varco così creato, hanno tentato di forzare l'accesso all'interno dell'edificio, cercando di rimuovere la barricata che garantiva l'incolumità degli occupanti. Non soddisfatti, hanno provato a colpire con grossi bastoni attraverso lo stesso varco". L'assalto si sarebbe concluso intorno alle 5.00, con il gruppo di aggressori che sarebbe fuggito attraverso il giardino.

Dopo l'avvenimento gli studenti e le studentesse del Bramante hanno deciso di concludere l'occupazione. Si sono quindi incontrati con la dirigenza per convocare un'assemblea straordinaria di tutte le componenti della comunità scolastica per discutere dell'occupazione e di come migliorare l'istituto. "Inoltre – continua il comunicato del collettivo -, riconoscendo il valore formativo dell'occupazione e dei corsi organizzati in questo periodo, la dirigenza ha offerto uno spazio permanente, fuori dall'orario scolastico, per poter continuare a tenere attività".

L'aggressione al Bramante di Roma dopo quella al Da Vinci di Genova

L'aggressione neofascista al liceo Bramante di Roma arriva pochi giorni dopo quella del Da Vinci di Genova. Nel capoluogo ligure, una quarantina di soggetti incappucciati hanno assalito e devastato la scuola occupata pacificamente dagli studenti e disegnato svastiche sui muri al grido di "Viva il Duce!". Anche in questo caso il blitz è durato alcune ore, tra la mezzanotte e le 4.00 del mattino. Le studentesse e gli studenti presenti all'interno dell'edificio hanno denunciato anche il lento intervento delle forze dell'ordine: "Abbiamo chiamato la polizia a mezzanotte, è arrivata alle tre".

Al di fuori delle scuole, invece, sempre nella Capitale il giornalista e scrittore Alessandro Sahebi è stato aggredito nel quartiere Esquilino mentre si trovava con la compagna e il figlio di sei mesi. Due uomini gli si sono avvicinati dicendogli di togliersi la felpa con scritto ‘Azione antifascista', al suo rifiuto gli hanno tirato uno schiaffo.

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