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A Roma sequestrate 104 opere d’arte false: fra queste anche quadri di Picasso e Munch

Dopo quasi tre anni di indagini per l’operazione Minotauro bis, sono state sequestrate 104 opere d’arte false: fra queste i quadri di Picasso e Munch.
A cura di Beatrice Tominic
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Opere d'arte di grandi artisti contemporanei. Ma tutte false. Sono 104 quelle scoperte e sequestrate dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Roma nel corso dell'indagine denominata "Minotauro bis", condotta dalla Procura di Roma e coordinata a livello europeo dall'Agenzia Eurojust.

La notizia è arrivata dopo quasi tre anni dall'inizio delle indagini, scattate nel novembre del 2022: una volta concluse sono state recuperate centinaia di opere contraffatte di autori famosissimi, come Picasso, Edvard Munch e Paul Klee.

I quadri falsi: le opere sequestrate

Dal novembre 202 sono centinaia le opere contraffatte di Picasso, Edvard Munch e Paul Klee sequestrate, prima vendute come originali e poi spedite nel mondo, soprattutto negli Stati Uniti d'America.

Le opere contraffatte venivano spedite a case d'asta all'estero. Oltre alle tele, venivano inviati pure gli attestati di libera circolazione, anche essi falsificati, per cercare di aggirare eventuali controlli. Qualora non fossero state individuate e bloccate in maniera tempestiva e non fossero state sottratte dal mercato dell'arte, le opere false avrebbero avuto quotazioni identiche a quelle dei lavori originali degli artisti provocando un danno economico agli acquirenti di circa 1 milione di euro.

Come sono riusciti a falsificare le opere d'arte

Per falsificare le opere sono stati utilizzati fogli di carta con le filigrane "Vollard" e "Picasso". Poi, con un programma di grafica, si scannerizzavano le immagini delle opere da falsificare ed un esperto creava le pellicole fotografiche positive che venivano trasformate in polimeri (matrici di stampa).

I polimeri, insieme ai fogli di carta filigranata, venivano poi stampati per realizzare le copie false a cui poi venivano aggiunte le firme degli autori imitati. Per cercare di conferire autenticità alle opere, infine, la carta veniva sottoposta a trattamenti di invecchiamento artificiale. Ne sono un esempio i bagni di caffè o tè.

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