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A Civita di Bagnoregio c’è il Palio della Tonna, una tradizione medievale che non viene abolita

Il Palio della Tonna a Civita di Bagnoregio è una delle circa 500 manifestazioni storiche italiane. Una tradizione medievale, con fantini sul dorso di asini. Lav: “Il sindaco metta finalmente fine a questo evento diseducativo come ha fatto con l’aquila”. Profili: “Le nostre tradizioni e i nostri valori sopravviveranno sempre”.
A cura di Alessia Rabbai
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Il Palio della Tonna (Foto dalla pagina Facebook del Comune di Bagnoregio)
Il Palio della Tonna (Foto dalla pagina Facebook del Comune di Bagnoregio)

A Civita di Bagnoregio c'è il Palio della Tonna, la caratteristica corsa degli asinelli che portano sul dorso i fantini. L'evento si svolge due volte l'anno, la prima domenica di giugno e la seconda di settembre, davanti alla chiesa in Piazza San Donato della ‘Città che muore', storico borgo patrimonio Unesco. La ricorrenza è in programma per domani, domenica 11 settembre, in occasione della festa del Santissimo Crocifisso.

Il regolamento come si legge sul sito web di Civita di Bagnoregio, prevede che ogni fantino debba percorrere tre giri circolari della piazza, da qui il termine Tonna, che in dialetto locale significa ‘rotonda' – e proseguire con una serie di altre gare. I due migliori fantini parteciperanno alla competizione finale. L'evento viene presentato come uno degli appuntamenti più attesi della Tuscia, simbolo di un profondo legame tra uomo e natura, perché in passato l’asino era l’unico mezzo di trasporto per raggiungere il paese.

"Manifestazione diseducativa e anacronistica"

Con il pretesto del richiamo al passato però viene mantenuta ancora oggi una tradizione medievale come quella dei Palii che sfrutta gli animali e che andrebbe abolita. "Sono circa 500 le manifestazioni storiche in varie città italiane nelle quali rientrano i pali sia con cavalli che asini- spiega Nadia Zurlo, responsabile settore equidi della Lega Anti Vivisezione – Anche se le corse con i cavalli sono quelle che evidenziano il maggior numero di incidenti per gli animali Lav contesta il sistema di sfruttamento degli asini, il più delle volte affittati agli allevatori e poi destinati alla macellazione. Ribadiamo il carattere diseducativo di questo genere di manifestaizioni ormai anacronistiche e inutili, alle quali vengono portati ad assistere anche i bambini, nei confronti dei quali abbiamo la responsabilità morale di crescerli nel rispetto degli animali".

A Civita di Bagnoregio l'aquila-attrazione per i visitatori

Civita di Bagnoregio lo scorso maggio era già finita nel mirino degli animalisti per l'aquila legata come attrazione per i turisti sotto il sole concente. In quel frangente Lav ha denunciato l'accaduto e il sindaco Luca Profili venuto a conoscenza dei fatti è intervenuto prontamente per farla rimuovere. "Il nostro appello al giovane sindaco, che ci auguriamo abbia una sensibilità nei confronti degli animali, è quello d'intervenire in quanto massima autorità della città come ha fatto per l'aquila anche per liberare gli asinelli, mettendo finalmente la parola fine su questa ricorrenza, sostituendola con altro. Civita di Bagnoregio accoglie visitatori da tutto il mondo, non ha bisogno di queste tradizioni per essere amata".

Il sindaco di Bagnoregio: "Le nostre tradizioni sopravviveranno sempre"

Il sindaco di Bagnoregio Luca Profili ha risposto: "Con tutto il rispetto di chi, seriamente e conoscendo le cose di cui parla, si impegna per la tutela di eventuali diritti negati, non posso far altro che rimandare al mittente, e qui mi limito, i rilievi della Lav, a proposito della ‘tonna' di Civita. Mi sono stufato abbastanza e non mi faccio dire dal primo pseudo animalista che si sveglia ogni anno cosa si può fare o non fare a Civita di Bagnoregio. Innanzitutto gli asini della tonna sono animali trattati con una cura speciale per tutto l’anno dai proprietari, che non si sognerebbero mai di mandarli al macello. Aggiungo che i tre giri di piazza equivalgono a poche centinaia di metri, che gli asini percorrono accompagnati da tutte le tutele previste dalle leggi e dalle regole vigenti. Concludo dicendo che nessuno, più dei civitonici, ama i propri asini, storicamente compagni di lavoro e di vita. Poi, siccome parlare di Civita senza nemmeno avere idea di cosa si dice, funziona, ognuno si sente titolato a dare fiato alle proprie suggestioni. Quindi se qualcuno vuole sollevare casi inesistenti, tanto per far clamore, faccia pure. Le nostre tradizioni e i nostri valori sopravviveranno sempre, a prescindere dai polemisti di professione e dai paladini del nulla. Auguri di buona vita agli asini di Civita e ai civitonici".

Manca una legge specifica sulle manifestazioni storiche per animali

A mancare è una legge specifica a disciplina delle manifestazioni storiche con animali. "Per ridurre il rischio di incidenti e dare un minimo di tutela agli animali il Ministero della Salute nel 2009 ha emanato un'ordinanza che fissa dei parametri minimi di sicurezza attraverso per questi eventi a tutela sia degli equidi che di spettatori e fantini – continua Zurlo – ad esempio il fondo idoneo per gli animali, che non possono più correre sull'asfalto, la presenza di un tecnico delle associazioni sportive di riferimento, coordinato dal Ministero delle Politiche Agricole Ambientali e Forestali, che verifichi il rispetto dei requisiti di sicurezza. Il numero degli incidenti è diminuto anche se ancora accadono".

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