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Renzi: “M5s ha responsabilità politica dell’attacco web a Mattarella, organizzano cultura dell’odio”

L’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ritiene il M5s responsabile politico dell’attacco web avvenuto ai danni del capo dello Stato, Sergio Mattarella, a maggio: “C’è in giro in Italia una cultura del manganello online e dell’odio che è stata ingegnerizzata, organizzata, e la responsabilità politica è chiara, dei 5 Stelle e della Lega”.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, individua una chiara responsabilità politica nei Cinque Stelle per l’attacco web avvenuto contro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il veto sul governo penta-leghista e sul nome di Paolo Savona come ministro dell’Economia. Intervistato da La Stampa, Renzi afferma: “C’è in giro in Italia una cultura del manganello online e dell'odio che è stata ingegnerizzata, organizzata, e la responsabilità politica è chiara, dei 5 Stelle e della Lega”. L’ex segretario del Pd parla di “strutture dell’odio” e cita, come esempio, proprio il caso dell’attacco web avvenuto durante la notte contro il capo dello Stato. “Nell'operazione contro Sergio Mattarella – prosegue Renzi – i troll che hanno minacciato e insultato online il presidente della Repubblica non li hanno fatti i russi, sono stati fatti in Italia, c’è un'indagine in corso, e sulle responsabilità giudiziarie bisogna rispettare il magistrato. Ma la responsabilità politica è del M5s”.

Renzi precisa a cosa fa riferimento: “L'ultima domenica di maggio, il 27, mentre Di Maio in diretta tv da Fabio Fazio annunciava che il M5s avrebbe chiesto l'impeachment per Mattarella, e contemporaneamente decollavano alcuni hashtag con tweet violenti e pericolosissimi”. Renzi parla anche dell’ascesa continua di M5s e Lega: secondo lui il punto è che “in Italia il nostro establishment ha spianato la strada ai populisti, e rotto l'unico argine che rimaneva sulla loro strada, il Pd. Rivendico con orgoglio di esser stato parte di quell'argine. L'establishment ci avrebbe voluto far capitolare e sottomettere al M5s”. In ogni caso, l’ex presidente del Consiglio è sicuro che “il consenso del governo non durerà, ma la crisi non la fanno, state certi. Hanno i modi di occupazione delle poltrone del pentapartito, senza averne però la statura politica”.

Renzi è sicuro che Tria non si dimetterà, “del resto non possono mandarlo via, i mercati impazzirebbero”, afferma riferendosi all’attuale ministro dell’Economia. Il senatore del Pd non risparmia un attacco al vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio: “Odia il lavoro. Ama i poveri nel senso vuole più poveri”. Renzi parla anche di Europa ed esclude la possibilità che sia lui il leader di un fronte comune contro i nazional-populisti, di cui farebbero parte Pse, Macron, Alde e Verdi: “Non penso possa proporlo un ex premier italiano. Io vorrei dentro anche Tsipras, un fronte da Macron a Tsipras. Se ci sarà un candidato socialista, vorrei uno capace di dialogare con tutti, uno come Frans Timmermans, di cui abbiamo parlato anche con Minniti di recente, sarebbe un ottimo candidato”.

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